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Tommaso Conti ricorda Antonio Pennacchi

Tommaso Conti, ex sindaco di Cori e gran conoscitore della storia dei Monti Lepini e dell’Agro Pontino, ha commentato la recente scomparsa dello scrittore Antonio Pennacchi (71 anni) con parole dense di significato.

«Antonio Pennacchi era un grande scrittore. Indubbiamente. È stato lo scrittore dell’epopea della bonifica. Vi ha costruito un’epica. Una grande narrazione. Mi ha spinto a leggere la storia di fondazione di una città a me invisa, Latina. Ci stavamo reciprocamente simpatici. Però per costruire quella storia si costruì un nemico. I marocchini. I marocchini eravamo noi. Gli abitanti dei centri dei Lepini. Che stavamo qui dalla notte dei tempi. Che vivevamo ai margini della palude. Che avevamo imparato a convivere con le sue asprezze. Che ci avventuravamo solo di notte. Mio nonno mi diceva: “Per andare a Nettuno prima della bonifica attaccavo il carretto alle otto di sera, quando sentivo il fischio del treno a Torretta e arrivavo alle 5 del mattino. Di giorno la palude era impraticabile, specie d’estate. E ripartivo la sera dopo”. Eravamo contadini, migranti, pastori. Ma avevamo già il Comune, l’ospedale, la pretura, le chiese, i templi pagani, i fotografi, gli ingegneri aeronautici, la filodrammatica. Non eravamo marocchini, anche se a me i marocchini non hanno fatto nulla, purtroppo a qualche ciociara sì. Avevamo delle comunità organizzate, vive, attive. Ed eravamo socialisti prima dell’avvento del fascismo. Abbiamo anche partecipato ai lavori di bonifica, fornendo buona parte della manodopera, che partiva con le biciclette la mattina a scuro dai centri dei Lepini e se ne tornava a casa bicicletta a mani la sera a lumo e lustro. E che al momento di insediare le case coloniche ce ne siamo tornati a casa, nei paesi dove si svolgeva una vita civile e ordinata, no a facci magnà dai tafani pella palude. Eravamo coresi, sezzesi, normiciani, sermonetani. No marocchini. Eravate voi Cispadani, a noi ci avete trovati. Ciao Antonio, eri troppo simpatico oltre che un grande scrittore».

“Duilio Cambellotti. Mito, sogno e realtà”, un pezzo dell’Agro Pontino in esposizione a Villa Torlonia

Martedì 5 giugno l’Ecomuseo dell’Agro Pontino organizza una visita ai Musei di Villa Torlonia per l’inaugurazione della mostra Duilio Cambellotti. Mito, sogno e realtà, curata da Daniela Fonti, responsabile scientifico dell’Archivio dell’Opera di Duilio Cambellotti, e Francesco Tetro, ideatore e direttore del Civico Museo “Duilio Cambellotti” di Latina e membro del Comitato scientifico dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino.
La mostra, come prevedibile, documenta il fortissimo legame di Cambellotti con l’Agro Pontino (leggere la presentazione della mostra più in basso, dopo la locandina).

L’appuntamento è alle ore 15.30 presso la Stazione di Latina.
L’inaugurazione della mostra è prevista per le ore 18.00.
I Musei di Villa Torlonia sono in via Nomentana, 70 – Roma.

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Duilio Cambellotti. Mito, sogno e realtà
Inaugurazione martedì 5 giugno, ore 18.00
A cura di Daniela Fonti e Francesco Tetro
Musei di Villa Torlonia
via Nomentana, 70 – Roma

La cerimonia d’apertura sarà tenuta dal Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele
Presidente Onorario della Fondazione Cultura e Arte

COMUNICATO STAMPA

Il mondo d’immagini di Duilio Cambellotti
in mostra nei Musei di Villa Torlonia
Casino dei Principi, Casino Nobile e Casina delle Civette illustrano con circa 200 opere il lavoro multidisciplinare dell’artista romano

Musei di Villa Torlonia
6 giugno – 11 novembre 2018
Roma 24/05/18 Con la mostra monografica Duilio Cambellotti. Mito, sogno e realtà, la città di Roma avrà l’opportunità di conoscere nelle sue diverse sfaccettature l’opera di uno degli artisti più versatili della prima metà del ‘900, in un contesto museale fra i più affascinanti di Roma Capitale.
Nel verde della storica Villa Torlonia, all’interno dei prestigiosi spazi del Casino dei Principi e del Casino Nobile, integrati nel percorso dalle famose collezioni di vetrate Liberty della Casina delle Civette, viene presentato un percorso monografico che consente di ricollocare ed apprezzare appieno il lavoro multidisciplinare di un artista spesso presente nei più grandi eventi espositivi nazionali e internazionali.
La mostra – promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale-Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dall’Archivio dell’Opera di Duilio Cambellotti di Roma, dal Civico Museo “Duilio Cambellotti” di Latina e realizzata con il fondamentale sostegno della “Fondazione Cultura e Arte”- è curata da Daniela Fonti, responsabile scientifico dell’Archivio dell’Opera di Duilio Cambellotti e da Francesco Tetro, ideatore e direttore del Civico Museo “Duilio Cambellotti” di Latina.

Duilio Cambellotti (Roma 1876-1960) fu orafo, ceramista, illustratore, pittore, scenografo teatrale e cinematografico, costumista, infine fotografo e collezionista (anche di ceramiche popolari, acquisite dal Civico Museo del Paesaggio di Maenza, LT); ma soprattutto fu uno scultore originalissimo che la più recente storiografia artistica identifica come il vero antagonista del dinamismo plastico boccioniano.

La mostra si confronta con la difficoltà implicita di esporre il lavoro di un maestro che utilizza costantemente tecniche diverse e che lavora in ambiti e situazioni artistiche (e anche socio-politiche) sempre differenti; tenacemente aderente allo spirito del suo tempo, ma attingendo al patrimonio di una figuratività di stampo classico – sempre reinterpretata e reinventata – che rende il suo mondo d’immagini assolutamente originale e riconoscibile.

L’esposizione è articolata in due sedi distinte: la parte più cospicua è ospitata nelle otto sale del Casino dei Principi mentre una sezione dedicata alla scenografia e una “galleria” di sculture” concludono la mostra nella sede del Casino Nobile. Si aggiunga, quale integrazione ideale alla visita la collezione permanente di vetrate liberty e déco ospitata nella splendida Casina delle Civette. Nel Casino dei Principi una sequenza di sale tematiche impagina un serrato racconto costituito da circa 230 opere, all’interno del quale si ricomprendono sei decenni d’intenso lavoro. Dopo l’avvio che lo vede abile incisore e cesellatore nell’inquieto mondo degli artisti decoratori di fine secolo, Cambellotti si misura con il tema della modernità, di cui è palcoscenico la città contemporanea, progettando per le industrie artistiche nazionali e straniere e disegnando per esposizioni, banche e teatri splendide affiche pubblicitarie (Progetto per palo – sostegno, 1896 ca.; Manifesto per l’Esposizione Nazionale di Torino del 1898, 1897), non mancando tuttavia d’interrogarsi sui cambiamenti sociali che il progresso aveva introdotto nella vita degli uomini (La falsa civiltà, 1905). La brillante società borghese della capitale – allora emergente – che si riflette nelle sinuose e avvolgenti forme del Liberty, si colloca agli antipodi di quel mondo ancestrale che nel primo decennio l’artista va scoprendo nella Campagna Romana, già ritratta poeticamente dagli artisti eredi di Nino Costa, ma che malaria e miseria sembravano aver chiuso in un sigillo di eternità senza tempo (Campagna arata, 1912).
Il dualismo fra modernità e arcaismo, che faceva di Roma neo-capitale una città unica al mondo, si riflette per un ventennio nel suo lavoro di progettista e decoratore; nella storica Esposizione del Cinquantenario (per la quale disegna il manifesto ufficiale Roma 1911), non lontano dal raffinato villino de La Casa (la rivista cui collabora fin dal 1908), figura la “sovversiva” Capanna dell’Agro, esplicita rappresentazione delle condizioni dei braccianti nomadi del territorio pontino, ma anche manifesto del lavoro sociale compiuto insieme al gruppo umanitario dei sostenitori delle “Scuole per i contadini”.
Il profondo rapporto con il mondo naturale dell’Agro Pontino influenza in modo definitivo il suo orizzonte di scultore che nei decenni successivi sarà popolato dall’incessante interpretazione plastica delle creature che popolano da secoli quel paesaggio; i cavalli al galoppo sfrenato o curvi ad abbeverarsi, i bufali lenti, il nervoso puledro, i tori accosciati e le placide mandrie su cui vigila il silenzioso buttero avvolto nel mantello e nel silenzio della palude (Conca dei bufali, 1910; Il buttero, 1918-1919).
La mostra mette inoltre costantemente a confronto le due direzioni operative: il lavoro di ideatore di arredi per le abitazioni private, iniziato con le vetrate artistiche negli anni dieci e portato avanti nei due decenni successivi con la progettazione di mobili, stoffe, ceramiche, piccoli bronzi (Tavolo dei timoni, 1912; Le curiose, stipo 1923) e la dimensione pubblica dell’artista capace d’interpretare nella grande scultura e nella pittura monumentale le aspirazioni di autorappresentazione del regime fascista, impegnato in grandi imprese collettive (la bonifica delle Paludi, la progettazione delle città nuove, l’edificazione di palazzi pubblici in tutta Italia). Dalle sculture monumentali per esterni ai cicli pittorici e scultorei ideati per Littoria (Latina) e per il territorio pontino, fino alla progettazione integrata (di pitture parietali, stucchi e arredi mobili per il Palazzo dell’Acquedotto di Bari nel 1931-1932), proseguendo fino agli anni del secondo dopoguerra, emerge il profilo di un grande artista, attivissimo fino all’ultimo e sempre fedele ad un’idea dell’arte nutrita di alte idealità ma anche concepita come servizio prestato alla collettività; un protagonista della prima metà del secolo passato che riconosce nel lavoro per il teatro, al quale si è dedicato per tutta la vita (illustrato dalle fotografie e dalle splendide maquette allestite nel Casino Nobile), l’espressione più completa e comunicativa di quell’idea di arte totale – d’ispirazione wagneriana – sulla quale ha modellato per decenni il suo lavoro.
Il catalogo, a cura di Silvana Editoriale, conterrà saggi dei curatori Daniela Fonti e Francesco Tetro e di Giovanna Alatri, Francesca Maria Bonetti, Alberta Campitelli, Carlo Fabrizio Carli, Monica Centanni, Anna Maria Damigella, Daniela De Angelis, Elena Longo, Nadia Marchioni.
Ufficio Stampa Csc vision
Via di Ripetta, 22 – 00186 Roma
sara.torquati@cscvision.com
347 579 8854

SCHEDA INFO

Titolo mostra Duilio Cambellotti. Mito, sogno e realtà

Luogo Musei di Villa Torlonia, via Nomentana 70, Roma

Apertura al pubblico 6 giugno – 11 novembre 2018

Inaugurazione martedì 5 giugno ore 18.00

Orario Da martedì a domenica ore 9.00-19.00
La biglietteria chiude 45 minuti prima
Giorni di chiusura: lunedì
La biglietteria è presso il Casino Nobile

Biglietti Biglietto Casino Nobile e Mostra presso il Casino dei Principi
€ 8,00 biglietto intero per i residenti a Roma; € 7,00 biglietto ridotto per i residenti a Roma; € 9,00 biglietto intero per i non residenti a Roma; € 8,00 biglietto ridotto per i non residenti a Roma;

Biglietto unico integrato Casina delle Civette, Casino Nobile e Mostra presso il Casino dei Principi
€ 10,00 biglietto “integrato” intero per i residenti a Roma; € 8,00 biglietto “integrato” ridotto per i residenti a Roma; € 11,00 biglietto “integrato” intero per i non residenti a Roma; € 9,00 biglietto “integrato” ridotto per i non residenti a Roma;

Rimane invariato il costo del biglietto per la Casina delle Civette:
€ 5,00 biglietto intero per i residenti a Roma; € 4,00 biglietto ridotto per i residenti a Roma; € 6,00 biglietto intero per i non residenti a Roma; € 5,00 biglietto ridotto per i non residenti a Roma;

Ingresso con biglietto gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; Archivio dell’Opera di Duilio Cambellotti di Roma; Civico Museo “Duilio Cambellotti” di Latina

Promossa da A cura di Daniela Fonti, Francesco Tetro

Info Mostra 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
www.museivillatorlonia.itwww.museiincomune.it

Servizi museali Zètema Progetto Cultura

SPONSOR SISTEMA MUSEI CIVICI

Con il contributo tecnico di Ferrovie dello Stato Italiane

Servizi di vigilanza Unisecur srl

Organizzazione mostra GALLERIA RUSSO
In collaborazione Fondazione Cultura e Arte
Con il contributo tecnico di MEF; Agenzia Telesia S.p.A, Ciù Ciù Winery
Copyright © Galleria Russo, All rights reserved.
Via Alibert, 20, 00187 Roma
tel. +39 066789949
fax. +39 0669920692

Our mailing address is:
info@galleriarusso.com

Adriana Vitali Veronese racconta i suoi primi 80 anni all’Ecomuseo dell’Agro Pontino

Io sono una giovane ottantenne. Incominciamo così, perché il prossimo anno compirò 80 anni. Sono nata qui, in questa città. Non risulto nata a Littoria, per il semplice motivo che non c’era l’ospedale e mia madre è dovuta andare a Velletri, perché gravitava tutto su Velletri. Però, nata lì, arrivata qui. Con Velletri nulla a che spartire, perché sono di origine tosco-veneta. Mio padre è venuto diciottenne a Littoria, da Pisa, da Villa Saletta, casa molto bella, Spirito d’avventura. Prende la bicicletta e naturalmente con la disapprovazione dei genitori viene in bicicletta qui, appena bonificato il territorio. Mia madre, veneta, di Treviso, arrivata con il gruppo familiare da Treviso, il primo gruppo di trevisani, perché a mio nonno, ex combattente della grande guerra, nell’opera nazionale combattenti, avevano assegnato un podere. Mio nonno aveva combattuto su vari fronti, conobbe il re, felicissimo “io ho conosciuto il re, mi ha stretto la mano”. Mio nonno radunò la famiglia, piuttosto numerosa, due maschi già sposati, due scapoli, le nuore, mia madre e la sorella. Una famigliola. E vennero giù. Scesero a Cisterna di Roma, perché non c’era ancora la stazione di Littoria. E, come raccontano nelle fantasie (che non sono proprio fantasie), ognuno scese con quel po’ di bagaglio che poteva portare. Mia madre, bella veneta, bella treccia dietro la nuca, capelli lunghi, portava sotto il braccio l’antica sveglia dei bisnonni, che ho ancora a casa funzionante. Ammirazione di tutti gli autoctoni, ancora magari con le pelli ovine sulle cosce e le ciocie ai piedi, le donne con i gonnoni lunghi e il fazzolettone in testa… Mia madre suscitò subito scandalo, scese in tailleur attillato, gonna a ginocchio, mostrava le gambe, fazzolettino di pizzo nel taschino, scarpine con il cinturino, le calze trasparenti, la borsetta in tinta con le scarpe. Suscitò meraviglia e scandalo: “Chi è questa? Come osa?”. I giovanotti incuriositi. Mio padre si innamorò di mia madre. Per farla breve, si conobbero e si sposarono. E sono nata io, nel 1935. E tutta la mia vita io l’ho trascorsa qui, in questo territorio. Ho visto crescere la città, ho visto costruire i palazzi. Mi affacciavo al terrazzo, al quartiere Nicolosi, perché non era che c’era molto in quella zona…

(Adriana Vitali Veronese, Latina, 24 Febbraio 2014)

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Norma (LT), workshop nazionale degli ecomusei (13-15 dicembre 2013): il programma

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Venerdì 13 dicembre

Ore 17.00      Accoglienza e sistemazione degli ospiti presso l’Hotel Villa del Cardinale

Ore 18.30      Visita al Museo Civico Archeologico di Norma.

Ore 20.30      Cena comunitaria e degustazione di prodotti locali provenienti da vari ecomusei italiani.

 

 Sabato 14 dicembre

Ore 8.30        Registrazione al workshop

Ore 9.00        Saluti istituzionali e apertura dei lavori

Sergio Mancini (Sindaco di Norma), Mauro Ferrarese (Delegato all’Urbanistica Comune di Norma)

 

Ore 9.30        Esperienze nazionali di reti ecomuseali

Angelo Valerio (Presidente O.N.D.A.) e Antonio Saccoccio (Direttore Ecomuseo dell’Agro Pontino)

Lo sviluppo comunitario locale: un’idea di museo in movimento

Francesco Baratti (Coordinatore del progetto SESA Università del Salento)

La pianificazione partecipata negli ecomusei pugliesi

Nerina Baldi (Direttore Ecomuseo delle Valli di Argenta)

L’ecomuseo di Argenta nell’ambito della rete ecomuseale dell’Emilia Romagna

Guido Donati (Coordinatore Ecomuseo della Judicaria – Rete Ecomuseale Trentino)

L’ecomuseo della Judicaria “dalle Dolomiti al Garda” candidato a Riserva della Biosfera UNESCO

Sandra Becucci (Fondazione Musei Senesi)

Siena: the land of makers. Il saper fare artigiano incontra il museo

Maurizio Tondolo (Direttore Ecomuseo delle Acque del Gemonese)

Ecomuseo delle Acque del Gemonese 2.0

 

Ore 11.30      Testimonianze ecomuseali laziali

Paolo Isaja (Direttore Ecomuseo del Litorale Romano)

Ecomusealità nel litorale romano. Un programma innovativo fra patrimoni culturali, storiografia partecipata e identità comunitaria.

Alberto Castori (Presidente Ecomuseo della Teverina)

Nascita, ascesa e crisi di un ecomuseo spontaneo

 

Ore 12.00      Roberta Tucci (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo)

Pratiche partecipative ed ecomusei: riflessioni sui patrimoni culturali locali

Ore 12.20      Stefania Quilici Gigli (Docente di Topografia antica alla Seconda Università di Napoli e Direttrice Museo Civico Archeologico di Norma)

Archeologia e paesaggio

Ore 12.40      Marco Geronimi Stoll (pubblicitario disertore Rete Smarketing)

Smarketing: quale comunicazione per i piccoli che hanno grandi cose da dire

Ore 13.00      Dibattito e proposte per il Tavolo di lavoro comunitario pomeridiano

Ore 13.30      Buffet con degustazione di prodotti locali

Ore 15.00      Tavolo di lavoro comunitario: discussione sulle proposte approvate in mattinata dalla rete ecomuseale presente al workshop

Ore 19.00      Conclusioni dei lavori della giornata

Ore 20.30      Cena

 

 Domenica 15 dicembre

Ore 9.00        Testimonianze politiche e comunitarie di sviluppo locale nell’Agro Pontino

Bruno Guarnacci (Assessore al Bilancio e allo Sviluppo economico Comune di Norma)

Alcuni esempi di sviluppo economico locale

Andrea Dell’Omo (Assessore al Turismo Comune di Norma)

I giovani risorsa del territorio

Danilo Lidano (Associazione Juvenes – Norma)

Partecipazione giovanile come sviluppo economico del territorio

Fabio Massimo Filippi, Umberto Rieti, Tiziano Filippi (Associazione Norbensis – Norma)

Danze e musiche folcloristiche della tradizione popolare di Norma

Giuseppe Riva (Responsabile culturale Associazione Opera di S. Angelo a Monte Mirteto – Norma)

Lo sviluppo umano e sociale al centro di attività formative attraverso l’espressione e la cura di diversi linguaggi culturali a Norma e sul territorio regionale

Agostina Iacomini (Presidente Ass. “Domusculta”)

Principi e attività associative a Norma

Giuseppe Onorati (Ass. culturale “Domusculta”)

Proposte per la valorizzazione del dialetto normiciano

Rino Garlant (Presidente Ass. Amici di Bella Farnia – Sabaudia)

La vita delle comunità venete e friulane nell’Agro Pontino

Flavio Pietrantoni (Rappresentante comunità Cisterna e Borgo Flora)

Videotestimonianza di un uomo qualunque

Felice Calvani (Rappresentante comunità Sermoneta e Tor Tre Ponti)

Oltre l’enogastronomia: cultura e pensiero nell’alimentazione dell’Agro Pontino

 

Ore 13.15      Conclusione dei lavori

Ore 13.30      “Viaggio tra i sapori dei Monti Lepini”: stracciatella – ramiccia al ragù – degustazione formaggi – dolci lepini

Ore 15.00      Visita guidata al Parco Archeologico dell’Antica Norba a cura dell’architetto Giuseppe Riva e al Museo del Cioccolato “Antica Norba”. Vista panoramica dell’Agro Pontino (Colle della Civita).

Per iscriversi al workshop inviare una richiesta a: ondaecomuseoagropontino@gmail.com

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Con la collaborazione e partecipazione di: Associazione Norbensis, Associazione Opera di S. Angelo a Monte Mirteto, Amici di Bella Farnia, Associazione Culturale “Domusculta”, Avanguardia 21 soc. coop., Associazione “Il sentiero luminoso”, Casa famiglia “Il fanciullino”, Associazione Juvenes, Associazione “Segrete storie italiane”.

Prima Giornata FuturNaturista in Agro Pontino: temi e foto

Alcuni dei temi affrontati durante la Prima Giornata FuturNaturista in Agro Pontino (Sermoneta, 27 ottobre 2013) nelle tre ore di relazioni e nelle successive due di libera discussione comunitaria: la bonifica nell’Agro Pontino ieri, oggi e domani; il rapporto tra uomo, tecnica e natura; il dialogo tra il pensiero modernista e quello ambientalista; il denaro e il lavoro nell’opera degli autori d’avanguardia e nell’uso quotidiano; la moneta e le banche; vie d’uscita per la crisi economica contemporanea.

ImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineNestore Pietrosanti e il sindaco di Sermoneta Giuseppina Giovannoli

ImmagineNestore Pietrosanti, Marcello Torelli (Università Agraria di Sermoneta), Giuseppina Giovannoli, Valentino Ruzza (Circolo Cacciatori di Sermoneta)

ImmagineAngelo Valerio (presidente O.N.D.A.), Giuseppina Giovannoli (sindaco Sermoneta)

ImmagineAngelo Valerio illustra la storia della bonifica dall’antichità ad oggi in un’ottica ecomuseale e futurnaturista.

ImmagineImmagineAntonio Saccoccio declama il brano “Ritmo eroico” scritto per l’inaugurazione di Littoria da Filippo Tommaso Marinetti.

ImmagineImmagineAntonio Saccoccio illustra prima l’evoluzione dei rapporti tra natura, uomo e tecnoscienza, poi l’importanza del mecenatismo di Marinetti in funzione anti-utilitaristica e anti-affaristica.

ImmagineImmagineImmagineAntonio Pantano introduce la figura di Ezra Pound e l’importanza del suo pensiero sulla natura del denaro.

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ImmagineGian Marco Muraro, Antonio Saccoccio, Felice Calvani, Antonio Pantano, Angelo Valerio.

ImmagineAngelo Valerio, Elisabetta Mattia, Antonio Pantano, Gian Marco Muraro.

Prima Giornata FuturNaturista in Agro Pontino (Sermoneta, 27 ottobre 2013)

Domenica 27 ottobre 2013 alle ore 10.30 a Sermoneta (LT), presso il Giardino degli Aranci e il teatro della cattedrale di S. Maria, si terrà la conferenza intitolata A che serve il denaro? Pound e Marinetti contro affarismo e denarocentrismo. Interverranno sul tema Antonio Pantano (economista poundiano) e Antonio Saccoccio (oltre-artista futurista), che presenteranno contestualmente il loro ultimo libro pubblicato dalle edizioni Avanguardia 21 e declameranno brani di Filippo Tommaso Marinetti, Ezra Pound e Giovanni Papini. Coordina e amplifica Felice Calvani; cenni storico-economici a cura di Gian Marco Muraro. La conferenza, patrocinata dal Comune di Sermoneta, costituisce il momento centrale della “Prima Giornata FuturNaturista in Agro Pontino”, che prevede, dopo i saluti del Sindaco di Sermoneta Giuseppina Giovannoli, un’interpretazione del paesaggio in chiave dinamico-evolutiva curata da Angelo Valerio (presidente O.N.D.A) e interventi di Alessandro Lusana (storico dell’arte), Marcello Torelli (delegato Università Agraria di Sermoneta), Valentino Ruzza (presidente Circolo Cacciatori Centro Storico Sermoneta). Coordina Nestore Pietrosanti. Nel corso della giornata la comunità sermonetana sarà impegnata nell’inventario partecipato per l’Ecomuseo dell’Agro Pontino e proporrà propri interventi creativi e performativi.

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Tor Tre Ponti: partita di calcio giovani vs adulti, cena comunitaria e inventario partecipativo

Tor Tre Ponti: partita di calcio tra giovani e  adulti

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Cena comunitaria a base di prodotti ortofrutticoli locali (pomodori, olio extra-vergine di olive, meloni, cocomeri)SFIDA_cena1SFIDA_cena2

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Dopo cena, spazio per l’inventario partecipativo.SFIDA_inventario

Norma: incontro con l’Associazione Norbensis e inventario partecipativo

Norma: incontro con l’Associazione folklorica Norbensis, che lavora all’inventario partecipativo con gli operatori ecomuseali dell’Agro Pontino

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L’architetto Fabio Massimo Filippi

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Alcune vedute dell’Agro Pontino da Norma (si notano in primo piano l’oasi di Ninfa e il fiume Ninfa)

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Borgo Montenero: inventario partecipativo in un podere

Borgo Montenero: parte della comunità, riunita in un podere per una festa di famiglia, lavora all’inventario partecipativo e annota punti rilevanti sulla carta topografica del consorzio di bonifica.

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Sermoneta: vista dell’Agro Pontino e comunità in piazza

Questa galleria contiene 6 immagini.

L’Agro Pontino visto dal centro di Sermoneta (spicca in altezza sulla destra la Torre Pontina). Una parte della comunità di Sermoneta discute nella piazza centrale (30-06-2013)