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Il convegno sugli ecomusei di Terlizzi: un breve resoconto

Un breve resoconto sul convegno sugli ecomusei svoltosi l’11 aprile 2014 presso la Biblioteca Comunale di Terlizzi (BA), su iniziativa del GAL Fior d’Olivi.

La discussione, di buon livello, ha confermato la grande propensione della regione Puglia verso uno sviluppo locale e rurale. Sin dall’intervento introduttivo (inizialmente non previsto) di Nichi Vendola, si è espressa fiducia in una nuova ruralità legata all’azione locale (in particolar modo quella esercitata dai GAL) in chiave di sviluppo sostenibile, turistico e non. Sempre in evoluzione il dibattito sugli ecomusei, con un paio di interrogativi emersi: una legge regionale è davvero necessaria per un processo che dovrebbe essere in gran parte spontaneo come quello ecomuseale? Il turismo deve essere al centro dell’azione ecomuseale o solo uno dei tanti fattori dello sviluppo comunitario? Ricordando che la Puglia è l’unica tra le regioni centro-meridionali ad avere una legge regionale sugli ecomusei (2011), gli interventi hanno spaziato dall’aspetto normativo-amministrativo a quello ideale, pedagogico e socio-economico.

Alcune fotografie del convegno.

ImmagineNichi Vendola (presidente Regione Puglia) con Francesco Rossi, Fausto Faggioli e Donato Pentassuglia (Presidente V Commissione Regione Puglia)

Immagine Fausto Faggioli, Massimiliano Colonna, Angelo Valerio, Antonio Saccoccio, Francesco Baratti, Massimiliano Colonna

ImmagineIl senatore Dario Stefano con Fausto Faggioli, Francesco Rossi, Donato Pentassuglia

ImmagineAntonio Saccoccio con Fausto Faggioli

ImmagineFausto Faggioli con Nicola Mercurio e Francesco Rossi

ImmagineFrancesco Baratti e Angelo Valerio

 

 

Gli ecomusei e lo sviluppo economico (Maurizio Maggi)

A seconda che si assuma un orizzonte temporale di breve e lungo periodo, esistono due modi di intendere l’Ecomuseo come strumento di aiuto allo sviluppo economico.

L’ecomuseo come attrazione turistica

=> Un elemento patrimoniale in più che si aggiunge al valore del capitale esistente, non si  elaborano progetti nuovi ma si arricchiscono quelli esistenti (caso minimo)

=> Un elemento che moltiplica il valore del patrimonio esistente, si prendono in considerazione opportunità nuove e prima non praticabili (caso massimo).

In entrambi i casi l’obiettivo è avere un’offerta turistica più ricca in modo da aumentare la domanda. I risultati sono prevalentemente economici (reddito) e sono attesi nel breve periodo. Qui il ruolo del territorio in linea di massima non cambia e rimane, come nel modello fordista, un supporto delle attività produttive.

L’ecomuseo come rafforzamento dell’identità locale.

=> L’obiettivo è rendere più coesa, consapevole, vitale la comunità locale, aumentando la capacità competitiva del territorio. I risultati sono sociali oltre che economici (identità) e sono tangibili soprattutto nel lungo periodo, mentre a breve termine non differiscono rispetto al caso A. Qui in linea di massima ci si prepara a cercare nuovi ruoli per il territorio come potenziale produttore di ricchezza, superando in tal modo il tradizionale concetto fordista.

La colonizzazione turistica.

Il turismo presenta opportunità economiche, che sono self evident, ma anche rischi, legati soprattutto all’appiattimento dell’identità culturale. Ovviamente questi rischi sono rilevanti per il turismo di tipo tradizionale, mentre sono minori per quello di tipo non tradizionale. La difesa dell’identità territoriale (o anche la sua ricostruzione) non sono incompatibili con lo sviluppo turistico. Si tratta in realtà di due orizzonti temporali diversi. Le potenzialità turistiche possono essere sfruttate in un’ottica di breve periodo, magari a detrimento dell’identità, dell’ambiente o di altri elementi importanti del patrimonio territoriale. In un’ottica invece di periodo medio-lungo è proprio il rafforzamento dell’identità a rappresentare la premessa per la crescita della competitività territoriale. La sfida qui è quello di agganciarsi in modo non subalterno al fenomeno della crescita turistica assicurando un turismo gestito in luogo di un turismo subito.

Citazione

L’ecomuseo: cosa è e cosa non è (Hugues de Varine)

Ci sono diverse definizioni di ecomuseo […]. Ma tutte le definizioni sono imperfette e talmente complicate che rimane difficile comprenderle. Per me (l’ecomuseo) è una azione portata avanti da una comunità, a partire dal suo patrimonio, per il suo sviluppo. L’ecomuseo è quindi un progetto sociale, poi ha un contenuto culturale e infine s’appoggia su delle culture popolari e sulle conoscenze scientifiche. Quello che non è: una collezione, una trappola per turisti, una struttura aristocratica, un museo delle belle arti etc. Un ecomuseo che sviluppa una collezione importante e ne fa il suo obbiettivo non è più un ecomuseo, poiché diventa schiavo della sua collezione. (Hugues de Varine)

Tratto da un’intervista di Stefano Buroni a Hugues de Varine.