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Il cibo nella terra del mito (convegno a Sezze, 26 febbraio 2023)

Nel corso del convegno “Il cibo nella terra del mito” (Sezze, 26 febbraio 2023, dalle ore 10) il coordinatore tecnico-scientifico dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino Antonio Saccoccio presenterà la relazione “L’ecomuseo come strumento di sviluppo locale”, con particolare riferimento alla cultura dell’ulivo e al suo paesaggio.

“Prodotti da forno e vicoli della nonna” (Sezze, 24-26 febbraio 2023)

L’Ecomuseo dell’Agro Pontino parteciperà il 26 febbraio alla prima manifestazione setina “Prodotti da forno e vicoli della nonna” con uno stand a Sezze, piazza IV Novembre, organizzato in collaborazione con la CAPOL (Centro Assaggiatori Produzioni Olivicole Latina) e la LUNITEPO (Libera Università della Terra e dei Popoli). Il tema scelto è “L’olio, l’ulivo e il suo paesaggio”.

Ricordando Pier Paolo Pasolini (Sermoneta, 8 gennaio 2023)

Domenica 8 gennaio a partire dalle 17, presso la chiesa di San Michele Arcangelo a Sermoneta, verrà ricordato Pier Paolo Pasolini, in occasione del centenario della nascita. Si proverà a mettere in luce alcuni dei tanti aspetti di una delle più complesse e controverse figure del nostro Novecento.

Il dialogo partirà dalle suggestioni offerte da Dante Ceccarini (poesia), Gian Luca Campagna (saggistica e narrativa), Antonio Saccoccio (cinema e musica), Sonia Testa (storia dell’arte) e sarà esteso a chiunque voglia contribuire al ricordo di PPP. Sarà presente anche il giovane cantautore Andrea del Monte (che eseguirà alcuni brani tratti dai suoi dischi-libro ispirati e dedicati a Pasolini, come “Caro poeta-caro amico” e “Puzzle Pasolini”), accompagnato dal chitarrista Roberto Cardinali. Le letture di alcune poesie di Pasolini e della lettera d’addio di Oriana Fallaci a Pasolini saranno recitate dall’attrice Amalia Avvisati.

L’evento è a cura dell’archeoclub di Sermoneta, dell’Ecomuseo dell’Agro pontino, con il patrocinio e la collaborazione del comune di Sermoneta. Al termine vi sarà una visita guidata gratuita della chiesa di San Michele Arcangelo a cura della storica dell’arte Sonia Testa.

Sonnino, Museo Terre di Confine: presentazione del libro “Polvere d’Africa” di Marco Novati

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Il Convento di San Francesco e la comunità di Cori (9 settembre 2022 – Cori)

Venerdì 9 settembre 2022, dalle ore 18, presso il Convento di San Francesco di Cori si svolgerà una passeggiata di scoperta e una conversazione comunitaria nell’ambito del progetto “Paesaggi invisibili”, ideato e curato dall’Ecomuseo dell’Agro Pontino. Sarà una nuova occasione per riflettere sul patrimonio culturale, materiale e immateriale, dei Monti Lepini.

Interverranno Patrizia Carucci (referente locale dell’Ecomuseo e amministratrice del gruppo locale Còri mé bbéglio), Alberto D’Alatri (responsabile de Il Circo della Farfalla onlus di Cori), Eleonora Palleschi (archeologa). Introdurranno brevemente l’incontro Antonio Saccoccio (coordinatore tecnico-scientifico dell’Ecomuseo) e Angelo Valerio (responsabile legale dell’Ecomuseo).
Saranno oggetto di esposizione e conversazione: la chiesa rinascimentale con il soffitto a cassettoni dorati, la pala d’altare e il coro ligneo; il chiostro e il boschetto; i frati francescani, il salasso e la questua, Fra’ Silvestro e Padre Raffaele; i francescani laici e le attività educative per l’integrazione sociale dei minori a rischio.
Si ringraziano per l’organizzazione dell’incontro: Patrizia Carucci, il gruppo Còri mé bbéglio, Alberto D’Alatri, Il Circo della Farfalla onlus.

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Promontorio del Circeo e Palmarola (27-28 agosto 2022)

Sesta Giornata di Studi sulla Triplice Cinta (Sonnino, 14 agosto 2022)

Giuseppe Lattanzi (Direttore Scientifico Museo delle Terre di Confine, referente scientifico dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino)
La classificazione urbanistica del Centro Storico medievale di Sonnino
Abstract – Il ben conservato centro storico di Sonnino si presenta con una pianta particolarmente interessante per gli studi di urbanistica medievale. Il suo schema radiocentrico rappresenta la
grande novità urbanistica operata proprio nel Medio Evo. La sua origine è orientale? Oppure è frutto della nuova struttura sociale prodotta dal fenomeno dell’incastellamento? In ogni caso la
presenza di questi due elementi in rapida successione può aiutare a capire la grande particolarità sonninese.

Vito Lattanzi (Antropologo e Fondatore Museo delle Terre di Confine)
Il valore culturale del gioco e le Terre di Confine
Abstract – Il rapporto tra gioco e la complessità culturale riscontrata nel comprensorio delle Terre di Confine fanno della triplice cinta un grafito particolarmente interessante per la comprensione dei rapporti sociali nel procedere della storia.

Marisa Uberti (Centro Studi Triplice Cinta – CSTC)
Gli obiettivi del CSTC nell’ambito dell’analisi statistica quantitativa (censimento internazionale) e qualitativa fin qui condotta, con particolare riferimento alla regione Lazio.
Abstract – La relazione presenta gli obiettivi del CSTC nell’ambito dell’analisi statistica quantitativa (censimento internazionale) e qualitativa fin qui condotta, con particolare riferimento alla regione Lazio, che si qualifica al primo posto in Italia per numero di esemplari documentati (32% del totale nazionale), principalmente diffusi nelle province di Latina e Frosinone. Nei borghi medievali arroccati su rilievi collinari si assiste ad una elevata concentrazione di tavolieri da gioco, nella fattispecie Triplici Cinte (alias filetti o tavole-mulino), la cui datazione non è da liquidare superficialmente ma va contestualizzata per capire il valore sociale e aggregante del soggetto perlomeno fino alla metà del secolo scorso per poi, come altrove, entrare gradualmente nel dimenticatoio. A Sonnino la massiccia presenza di tali schemi sparsi un po’ ovunque nel centro storico deve incuriosire e stimolare la ricerca di risposte, verosimilmente situate negli usi e nei costumi della tradizione locale, aprendo al contempo un interessante confronto con paesi urbanisticamente simili situati nell’Italia Settentrionale. Oltre all’aspetto ricreativo, tuttavia, il censimento mondiale dimostra che una piccola ma significativa casistica non è ludica, poiché esistono esemplari incontrovertibilmente impossibili come schemi da gioco e che rispettano alcuni precisi parametri. In base alla ventennale analisi qualitativa condotta, è stato possibile individuare quattro grandi gruppi alternativi al gioco, discussi in questa sede. Non si tratta di una valenza simbolica univoca e i casi illustrati permetteranno facilmente di capire perché. La corretta metodologia di ricerca che coniuga ricerca sul campo, confronti multidisciplinari e aggiornamenti dalla letteratura internazionale, apre le porte a un mondo affascinante rimasto inesplorato per secoli.

Sabrina Centonze (redattrice rivista Mathera)
Tabulae lusoriae graffite: le acquisizioni lucane in ambito rupestre e subdivale
Abstract – L’intervento riguarda i graffiti acquisiti negli ultimi anni in Basilicata, con particolare riferimento ai siti rupestri e subdivali del territorio di Matera. La relazione finale verterà sui dati emersi analizzando una lastra lapidea riscoperta al Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola, che presenta un campionario di tabulae, simboli e parti figurate di grande interesse storico, che hanno permesso di collegarla a un blocco di calcarenite erratico, ancora parzialmente affrescato, proveniente da una chiesa rupestre della zona.

Giovanni Barrella (Centro Studi Triplice Cinta, Società Speleologica Italiana, Gruppo di Ricerche Archeologiche di Luino)
La presenza della Triplice Cinta nel territorio della Daunia
Abstract – La relazione prende in considerazione la presenza della Triplice Cinta nel territorio della Daunia, che corrisponde all’incirca all’attuale Capitanata e provincia di Foggia. I luoghi in cui tale simbolo è presente possiedono un forte legame con il sacro e a tal proposito si cerca di proporre una possibile interpretazione, contestualizzando lo stesso simbolo da un punto di vista sia spaziale che temporale. Inoltre, la Triplice Cinta in Daunia verrà messa in rapporto con altri simboli di cui il territorio è estremamente ricco; simboli lasciati da pellegrini diretti alla Sacra Spelonca del Gargano, eremiti, viandanti, monaci, cavalieri, sovrani. Il fascino di tale territorio si mescola con il fascino di simboli che attraversano i secoli e si caricano di valenze tra sacro e profano. Un vero e proprio viaggio iniziatico dell’uomo con i suoi sentieri e i suoi archetipi.

Il Patrimonio della Bioregione Pontina a Sabaudia, tra scuola, università, ecomuseo

Venerdì 22 luglio ore 18.00, presso il Centro di Interpretazione dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino Museo Civico del Mare e della Costa “Marcello Zei” di Sabaudia (LT), si è svolto il terzo incontro di presentazione del progetto “Riconoscere il Patrimonio della Bioregione Pontina”, finanziato dall’Università Sapienza di Roma nell’ambito del progetto CIVIS Open Lab e del progetto PCTO Sapienza. L’incontro è stato curato dall’Ecomuseo dell’Agro Pontino, partner del progetto, e dall’I.O. Giulio Cesare di Sabaudia.

Dopo i saluti della D.S. dell’I.O. Giulio Cesare Prof.ssa Miriana Zannella, della Direttrice del Museo Giulia Sirgiovanni, dell’assessore alla Pubblica istruzione di Sabaudia Pia Schintu e del delegato al Patrimonio e al Demanio Davide Gallucci, il prof. Alberto Budoni dell’Università Sapienza di Roma ha presentato il progetto CIVIS Open Lab “Riconoscere il Patrimonio della Bioregione Pontina” e illustrato la piattaforma Pontine B.He.R.P.
In seguito la prof.ssa Paola Carelli ha illustrato il lavoro svolto nell’ambito del PCTO dalle studentesse e dagli studenti delle classi 4AS, 5AI, 5A e 5B Lssa dell’Istituto omnicomprensivo ‘Giulio Cesare’, plesso ‘Rita Levi Montalcini’ di Sabaudia. La parola è passata quindi a Lorenzo Fonte e Lorenzo Pontecorvo per la 5 A Inf, Maria Romani per la 4 AS, Benedetta Colimodio, Riccardo Tovo e Arianna Verticchio per la 5 A Lssa, che hanno presentato le schede del loro lavoro sul patrimonio territoriale di Sabaudia e San Felice Circeo (in particolare: la Cisterna romana, la Grotta delle capre e il Riparo Blanc).

L’incontro è proseguito nello spazio esterno antistante al Museo, un momento di dialogo aperto con gli studenti e la cittadinanza presente. Sono intervenuti il coordinatore tecnico-scientifico Antonio Saccoccio, il rappresentante legale Angelo Valerio, e poi Michelangelo La Rosa e Augusta D’Andrassi (che hanno spiegato ai ragazzi l’influenza che la figura di Marcello Zei ha esercitato sulla loro formazione professionale) e Dante Ceccarini (che ha illustrato la ricerca sui dialetti locali che sarà presto condivisa sulle piattaforme digitali gestite dall’Ecomuseo e dall’Università Sapienza). Dopo gli interventi di alcuni cittadini (tra cui Daniela Carfagna e Pier Giulio Cantarano), un paio di studenti hanno avanzato suggerimenti e proposte. In particolare sono state proposte integrazioni alla piattaforma digitale utilizzata per la catalogazione del patrimonio della Bioregione e consistenti interventi per migliorare l’accessibilità e la sicurezza dei sentieri di accesso ad alcuni siti visitati nei mesi precedenti durante il PCTO.

La serata si è conclusa con rinfrescanti fette di cocomero e melone (offerte dalla Sabaudia Nostrana di Gianluca Mastracci), confidando di riprendere il percorso formativo a settembre.

Fotografie di Valentina Di Prospero e Antonio Saccoccio

“Riconoscere il Patrimonio della Bioregione Pontina” (Sabaudia, 22 luglio 2022)

Venerdì 22 luglio ore 18.00, presso il Centro di Interpretazione dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino Museo Civico del Mare e della Costa “Marcello Zei”, in Piazza Alberto Moravia, Sabaudia (LT), ci sarà la presentazione del progetto “Riconoscere il Patrimonio della Bioregione Pontina”, finanziato dall’Università Sapienza di Roma nell’ambito del progetto CIVIS Open Lab e del progetto PCTO Sapienza.

Qui di seguito il programma dell’incontro:

Saluti della D.S. dell’I.O. Giulio Cesare Prof.ssa Miriana Zannella e della Direttrice del Museo Giulia Sirgiovanni
Presentazione del Progetto CIVIS Open Lab “Riconoscere il Patrimonio della Bioregione Pontina” e illustrazione della piattaforma Pontine B.He.R.P. (a cura del Prof. Alberto Budoni per l’Università Sapienza di Roma e della Dott.ssa Claudia Carlucci per il Polo Museale Sapienza)
Presentazione del lavoro svolto dagli studenti durante il PCTO (a cura della Prof.ssa Paola Carelli)
Esposizione delle schede realizzate (a cura degli studenti)
L’Ecomuseo dell’Agro Pontino: sintesi del processo e degli obiettivi (a cura del coordinatore tecnico-scientifico Antonio Saccoccio, del rappresentante legale Angelo Valerio e dei referenti locali)
Marcello Zei e il Museo del Mare e della Costa di Sabaudia (a cura di Michelangelo La Rosa e Augusta D’Andrassi – Fondazione M. Zei)
Paesaggi invisibili e patrimonio immateriale: la catalogazione dei dialetti locali (a cura di Dante Ceccarini e Antonio Saccoccio)
Proposte di alcuni studenti per lo sviluppo locale autosostenibile di Sabaudia e dialogo con la cittadinanza

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Open Civis Lab “Riconoscere il Patrimonio della Bioregione Pontina” (tre eventi di disseminazione)