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Ancora Sibò e l’Agro Pontino in mostra a Roma (presso la galleria Futurism & Co, a cura di A. Saccoccio)

Dopo la mostra personale su Pierluigi Bossi (Sibò) dello scorso anno curata da Giancarlo Carpi, la Galleria romana “Futurism & Co” torna a esporre un’opera dell’aeropittore in occasione di una mostra intitolata I quattro elementi. Visioni futuriste, a cura di Antonio Saccoccio. Nella mostra la tela Dalle paludi alle città di Sibò è posta in dialogo con tre opere di altri pittori futuristi: Incendio nella città di Gerardo Dottori, Ritmi di rocce e di mare di Benedetta Cappa Marinetti e Paesaggio collinare di Alessandro Bruschetti.

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Qui sotto le annotazioni riguardanti l’aeropittura di Sibò tratte dal saggio scritto da Antonio Saccoccio per il catalogo della mostra, .

In diverse aeropitture di Sibò che rappresentano le nuove città sorte nell’Agro Pontino dopo la bonifica (Dalle paludi alle città, 1936-37; Sorvolando Littoria, 1937; Virata su Sabaudia, 1936 ca), emerge lo scontro tra aria, terra e acqua. Tale contrasto affiora nella caotica giustapposizione fra linee curve (le scie degli aerei, i profili ondulati costieri e del promontorio del Circeo) e rette (il tracciato regolare della nuova viabilità nell’Agro Pontino e gli edifici appena realizzati delle città di fondazione). La terra torna a vivere, è una “terra redenta”, si prende la rivincita sull’acqua e le paludi, che avevano paralizzato la vita in quel territorio per secoli. È una terra che, attraverso l’opera dell’uomo e l’impiego delle nuove tecniche, può finalmente sprigionare la propria energia. Tutto questo affiora anche nel coevo Poema della bonifica (1935) di Giuseppe Trecca: «L’assalto dei carri armati / travolge le zolle / groppe di terra nei filari / ondulosi, nerigni e riarsi / urlano le sirene / dei locomotori che giostrano tripudianti / è una mandria scatenata / che sconvolge i sogni pigri / della terra / e la risveglia con fischi laceranti». La bonifica integrale dell’Agro Pontino fu un grande esempio della capacità dell’uomo di impiegare le moderne tecniche per domare elementi e forze naturali. Un’opera pienamente futurista, tanto che lo stesso Marinetti in quell’occasione affermò lapidario: «Sono le macchine che dominano la natura».

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Pierluigi Bossi (Sibò), Dalle paludi alle città, 1936-37

 

Prima Giornata FuturNaturista in Agro Pontino: temi e foto

Alcuni dei temi affrontati durante la Prima Giornata FuturNaturista in Agro Pontino (Sermoneta, 27 ottobre 2013) nelle tre ore di relazioni e nelle successive due di libera discussione comunitaria: la bonifica nell’Agro Pontino ieri, oggi e domani; il rapporto tra uomo, tecnica e natura; il dialogo tra il pensiero modernista e quello ambientalista; il denaro e il lavoro nell’opera degli autori d’avanguardia e nell’uso quotidiano; la moneta e le banche; vie d’uscita per la crisi economica contemporanea.

ImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineImmagineNestore Pietrosanti e il sindaco di Sermoneta Giuseppina Giovannoli

ImmagineNestore Pietrosanti, Marcello Torelli (Università Agraria di Sermoneta), Giuseppina Giovannoli, Valentino Ruzza (Circolo Cacciatori di Sermoneta)

ImmagineAngelo Valerio (presidente O.N.D.A.), Giuseppina Giovannoli (sindaco Sermoneta)

ImmagineAngelo Valerio illustra la storia della bonifica dall’antichità ad oggi in un’ottica ecomuseale e futurnaturista.

ImmagineImmagineAntonio Saccoccio declama il brano “Ritmo eroico” scritto per l’inaugurazione di Littoria da Filippo Tommaso Marinetti.

ImmagineImmagineAntonio Saccoccio illustra prima l’evoluzione dei rapporti tra natura, uomo e tecnoscienza, poi l’importanza del mecenatismo di Marinetti in funzione anti-utilitaristica e anti-affaristica.

ImmagineImmagineImmagineAntonio Pantano introduce la figura di Ezra Pound e l’importanza del suo pensiero sulla natura del denaro.

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ImmagineGian Marco Muraro, Antonio Saccoccio, Felice Calvani, Antonio Pantano, Angelo Valerio.

ImmagineAngelo Valerio, Elisabetta Mattia, Antonio Pantano, Gian Marco Muraro.