Archivi tag: Vallecorsa

La Cina alla scoperta dei paesaggi terrazzati: Guang Defu incontra Ernesto Migliori a Vallecorsa

L’Ambasciatore e rappresentante permanente della Cina presso la FAO, Guang Defu, con una Delegazione di 7 persone, è stato in visita presso il Comune di Vallecorsa, per visitare il Paesaggio Storico Rurale “Oliveti terrazzati di Vallecorsa”. L’Ambasciatore, arrivato alle 10,00 con la delegazione, ha incontrato il Dott. Ernesto Migliori, vice presidente dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino, nonché membro del consiglio direttivo del PRIS (Paesaggi Rurali di Interesse Storico). Insieme si sono recati presso la sede Comunale, dove il Sindaco Anelio Ferracci li ha accolti con cordialità. Dopo uno scambio di omaggi delle rispettive realtà culturali, è iniziata la visita agli uliveti terrazzati, con una costruttiva passeggiata in cui sono state spiegate le tecniche delle sistemazioni idraulico-agrarie tipiche del territorio. Subito dopo ci si è trasferiti nei luoghi delle scene de “La Ciociara”, film di Vittorio De Sica vincitore del premio Oscar, tratto dal romanzo omonimo di Alberto Moravia. La visita si è conclusa con i Pozzi Le Prata, già riportati negli statuti comunali del 1327, come del resto anche gli uliveti terrazzati.

“Questa esperienza – racconta Ernesto Migliori – è stata di una cordialità che mi ha commosso.  Anche se sembravamo culture molto distanti, la traduttrice è stata in grado di farci dialogare come se ci conoscessimo da sempre, un’esperienza indimenticabile che sicuramente avrà un futuro. L’Ambasciatore è una persona di grande spessore e umanità. Voglio anche ringraziare il Direttore del PRIS che ha favorito questa visita. Mi fermo qui, ma mi auguro che questo momento sia solo l’inizio di un percorso comune”.

L’Ecomuseo dell’Agro Pontino sostiene da tempo i paesaggi rurali di interesse storico. L’obiettivo è consolidare la consapevolezza dell’enorme valore ambientale e culturale rappresentato dagli uliveti terrazzati e favorire opportunità per lo sviluppo locale a partire da quel patrimonio territoriale. Con Ernesto Migliori si sta pensando di prendere come modello il lavoro svolto a Vallecorsa ed estenderlo a tutto il territorio dei Monti Lepini e Ausoni ricadente all’interno dell’Ecomuseo. Per quanto riguarda i rapporti con la Cina e l’economia cinese, tutto è in divenire: non è detto che dopo la via della Seta non possa esserci… una via dell’Olio.

?

Ernesto Migliori “Custode delle Terre Alte” 2023

Il vallecorsano Ernesto Migliori, impegnato da decenni per la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, è stato nominato “Custode delle Terre Alte” per la quotidiana attività svolta in favore del territorio montano. A conferirgli il titolo è stato il Gruppo Terre Alte del Comitato Scientifico Centrale CAI su segnalazione del CAI di Cassino.

Ernesto Migliori, da diversi anni collaboratore dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino, è stato recentemente nominato vicepresidente dell’Ecomuseo stesso.

Il cibo nella terra del mito (convegno a Sezze, 26 febbraio 2023)

Nel corso del convegno “Il cibo nella terra del mito” (Sezze, 26 febbraio 2023, dalle ore 10) il coordinatore tecnico-scientifico dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino Antonio Saccoccio presenterà la relazione “L’ecomuseo come strumento di sviluppo locale”, con particolare riferimento alla cultura dell’ulivo e al suo paesaggio.

Il paesaggio terrazzato di Vallecorsa a VENOLEA (Venafro)

Quest’anno a VENOLEA, l’evento di punta del Parco Regionale dell’Olivo di Venafro, patrocinato dal Ministero delle Politiche Alimentari, Agricole e Forestali e dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio, sarà presente Ernesto Migliori, Responsabile Settore Tutela e Valorizzazione dei Paesaggi naturali e della Geodiversità per l’Ecomuseo dell’Agro Pontino, che terrà una relazione sul paesaggio terrazzato di Vallecorsa.

Il Museo Demo-etno-antropologico di Vallecorsa: un possibile Centro di Interpretazione per l’Ecomuseo

L’8 gennaio il gestore dell’Ecomuseo Angelo Valerio ha incontrato il sindaco di Vallecorsa Michele Antoniani presso il Museo Civico Demo-etno-antropologico. Presente anche Davide Mirabella, promotore e primo direttore del Museo, che ha illustrato la collezione raccolta nelle sale.

Il museo, ospitato nei locali del convento di Sant’Antonio, occupa tre stanze, e ricostruisce la cultura del lino: la semina, la raccolta, la filatura, la tessitura, il ricamo delle donne vallecorsane. Una sala è dedicata a Santa Maria De Mattias, che si occupò dell’alfabetizzazione delle donne di Vallecorsa attraverso il ricamo. Nell’ultima stanza sono presenti strumenti appartenenti alla civiltà contadina.

L’intenzione è far diventare il Museo un Centro di Interpretazione dell’Ecomuseo, visto anche che l’Ecomuseo è ora parte dell’Organizzazione Museale Regionale. Vallecorsa sta dimostrando di credere molto nel processo ecomuseale, grazie all’impegno del sindaco e di tanti cittadini che si sono già attivati per le attività dell’Ecomuseo. E’ stato proprio un vallecorsano, Ernesto Migliori, a contattare l’Ecomuseo nel mese di ottobre dell’anno passato, proponendo di valorizzare il paesaggio e la cultura di Vallecorsa e invitando gli operatori ecomuseali alla “Camminata tra gli Olivi” del 27 ottobre scorso, dove l’Ecomuseo ha potuto scoprire una realtà fino a quel momento ignorata.

I vallecorsani hanno già intrapreso i primi passi per l’inventario partecipato e si avviano a creare la loro mappa di comunità. Tanti i cittadini che si sono già proposti (tra questi vere e proprie persone-risorsa, come Floriana Sacchetti, Vittorio Ricci, oltre a Migliori e Mirabella), tante le energie per un territorio che, posto geograficamente ai confini dell’Ecomuseo, sta attirando l’attenzione di numerosi operatori culturali provenienti dall’Agro Pontino.

Ai confini dell’Ecomuseo: una camminata tra gli olivi di Vallecorsa

Vallecorsa è un piccolo centro dei Monti Ausoni, ai piedi del Monte Calvilli. Il panorama delle colline che lo circondano è caratterizzata dalla coltura degli ulivi su terrazzamenti costruiti su muri a secco, denominati macére. Queste colline, in origine pietrose,  furono dissodate dai vallecorsani, che costruirono queste terrazze trasportando terra e sassi.
Vallecorsa è uno dei quattro comuni della provincia di Frosinone che rientra nel Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino e quindi nel territorio dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino. Il territorio ha una particolarità, è arido, povero d’acqua, e per questo furono creati centinaia di piccoli pozzi privati e le tre grandi cisterne in località Le Prata; e a questo servirono (e servono) anche le macére, a trattenere l’acqua sulle terrazze e poterla meglio impiegare.

Domenica 27 ottobre ha avuto luogo una “Camminata tra gli Olivi”, organizzata dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio (di cui è socio il Comune di Vallecorsa) con la partecipazione della Proloco di Vallecorsa, della Cooperativa La Carboncella, dell’Istituto Comprensivo Castro dei Volsci, dell’Oleificio Cooperativo Arl, dell’Olearia Monti Ausoni SRL. Partiti dalla contrada Collicchi, i visitatori sono stati accompagnati dalla comunità locale tra i terrazzamenti, supportati dalle spiegazioni di Vittorio Ricci, Ernesto Migliori e del sindaco Michele Antoniani. Durante il percorso è stato distribuito un significativo documento contenente un’antologia letteraria sul paesaggio vallecorsano, con brani di Moravia, Morante, Davide Nardoni e don Alfredo Salulini. La camminata si è conclusa presso i due frantoi oleari del paese, dove si è potuto assistere ad alcune dimostrazioni pratiche e assaggiare l’olio prodotto.
Il paesaggio terrazzato è oggettivamente degno di nota, tanto da essere stato già inserito nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Resta il problema di rendere sostenibile, anche economicamente, la produzione olearia, che può vantare la cultivar autoctona denominata “Vallecorsana”.

Durante la mattinata la comunità vallecorsana si è mostrata coesa, serena e collaborativa, mostrando di tenere al proprio territorio e alla propria identità. Sarà importante intraprendere ulteriori passi per valorizzare maggiormente il paesaggio e le produzioni autoctone e renderli noti ben oltre i confini locali.

Fotografie di Ilaria Nappi, Antonio Saccoccio, Angelo Valerio