L’8 gennaio il gestore dell’Ecomuseo Angelo Valerio ha incontrato il sindaco di Vallecorsa Michele Antoniani presso il Museo Civico Demo-etno-antropologico. Presente anche Davide Mirabella, promotore e primo direttore del Museo, che ha illustrato la collezione raccolta nelle sale.
Il museo, ospitato nei locali del convento di Sant’Antonio, occupa tre stanze, e ricostruisce la cultura del lino: la semina, la raccolta, la filatura, la tessitura, il ricamo delle donne vallecorsane. Una sala è dedicata a Santa Maria De Mattias, che si occupò dell’alfabetizzazione delle donne di Vallecorsa attraverso il ricamo. Nell’ultima stanza sono presenti strumenti appartenenti alla civiltà contadina.
L’intenzione è far diventare il Museo un Centro di Interpretazione dell’Ecomuseo, visto anche che l’Ecomuseo è ora parte dell’Organizzazione Museale Regionale. Vallecorsa sta dimostrando di credere molto nel processo ecomuseale, grazie all’impegno del sindaco e di tanti cittadini che si sono già attivati per le attività dell’Ecomuseo. E’ stato proprio un vallecorsano, Ernesto Migliori, a contattare l’Ecomuseo nel mese di ottobre dell’anno passato, proponendo di valorizzare il paesaggio e la cultura di Vallecorsa e invitando gli operatori ecomuseali alla “Camminata tra gli Olivi” del 27 ottobre scorso, dove l’Ecomuseo ha potuto scoprire una realtà fino a quel momento ignorata.
I vallecorsani hanno già intrapreso i primi passi per l’inventario partecipato e si avviano a creare la loro mappa di comunità. Tanti i cittadini che si sono già proposti (tra questi vere e proprie persone-risorsa, come Floriana Sacchetti, Vittorio Ricci, oltre a Migliori e Mirabella), tante le energie per un territorio che, posto geograficamente ai confini dell’Ecomuseo, sta attirando l’attenzione di numerosi operatori culturali provenienti dall’Agro Pontino.