Presentazione dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino 2020

L’11 gennaio l’Ecomuseo dell’Agro Pontino ha presentato le proprie attività per il 2020, primo anno in cui l’Ecomuseo figurerà nell’Organizzazione Museale Regionale. È stata l’occasione  per sintetizzare e rivivere il lavoro svolto dal 2004 a oggi, facendo intervenire molti di coloro che si sono impegnati maggiormente per il processo, dai membri più attivi delle varie comunità locali ai tecnici ed esperti di varie discipline, ai rappresentanti del mondo politico e produttivo.
Hanno introdotto la prima parte della mattinata, che si è svolta presso il Museo della Terra Pontina (dal 2017 anche Centro di Interpretazione dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino), le operatrici ecomuseali Vittoria Lattuille e Monia Signore, passando il testimone al gestore dell’Ecomuseo Angelo Valerio e al coordinatore Antonio Saccoccio. Valerio ha riassunto la storia dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino, dalle fasi progettuali iniziali ai vari rapporti con le comunità, le associazioni e le istituzioni locali. Dopo i saluti del Direttore del Museo della Terra Pontina Manuela Francesconi, che ha illustrato la storia del Museo e le attività formative portate avanti con l’architetto Ornella Donzelli, si è voluto ricordare il geologo Giancarlo Bovina, tra i principali animatori dell’Ecomuseo nelle sue fasi iniziali, e ringraziare la Rossato Group per aver contribuito alla realizzazione dei pannelli didattici esposti in sala. Sono quindi intervenuti: l’ex direttore del Consorzio di Bonifica dell’Agro Pontino Stefano Salbitani, che ha ricordato l’importante Protocollo d’Intesa stipulato nel 2007 con l’Ecomuseo; l’architetto e storico dell’arte Francesco Tetro, che ha illustrato un suo recente studio sulla toponomastica; Rita De Stefano e Giulia Sirgiovanni, presidente e vicepresidente dell’Istituto Pangea, hanno riassunto le attività dell’Istituto, soprattutto in campo formativo; Nicola Giampietro, responsabile Progettazione e Sviluppo Locale della Camera di Commercio di Latina.
Il sindaco di Latina Damiano Coletta ha mostrato il suo apprezzamento per l’idea di partecipazione e condivisione che emerge nel processo ecomuseale. Il consigliere regionale Enrico Forte, che ha presentato la legge sugli ecomusei nel 2013, ha spiegato l’importanza culturale di questa proposta, precisando che al centro del processo debba esserci l’idea di “comunità” più che quella di “identità”. Il coordinatore dell’Ecomuseo Antonio Saccoccio ha ribadito che l’obiettivo non è far rivivere il passato o abbandonarsi a sentimenti nostalgici, ma ricostituire la continuità perduta con il passato per avviare un processo di sviluppo locale, ovviamente sostenibile, con un rinnovato spirito comunitario. Giosuè Auletta, promotore dell’Ecomuseo del Lazio Virgiliano, ha illustrato il suo progetto, a partire dalle nostre radici latine.
Sono poi intervenuti i membri di alcune delle comunità locali: per Tor Tre Ponti Felice Calvani, impegnato a valorizzare le eccellenze e tipicità locali in campo ortofrutticolo; per Sabaudia Stefano Menin e il consigliere con delega ai percorsi culturali Francesca Avagliano; per Norma Fabio Massimo Filippi, ideatore del Norbensis Festival; per Latina Adriana Vitali Veronese, memoria storica della città, e Simone Di Leginio, presidente dell’A.N.C.R. sezione di Latina; per Sonnino Maurizia De Angelis, Pino Lattanzi e l’assessore Gianni Celani, che hanno avanzato proposte in campo educativo e produttivo (olio EVO prima di tutto, ma non solo); per Vallecorsa Davide Mirabella ed Ernesto Migliori, impegnati rispettivamente nella valorizzazione della cultura del lino e in quella dei terrazzamenti; per Sezze Roberto Vallecoccia, che ha presentato un originale progetto per l’impiego della canapa. È intervenuto anche l’assessore al bilancio e al patrimonio culturale del Comune di Terracina Danilo Zomparelli, che si è mostrato interessato all’Ecomuseo. Ilaria Nappi ha ricordato a tutti che l’Ecomuseo aggiorna costantemente il proprio sito web ed è presente sui principali social network (facebook, twitter, instagram).
Linda Siddera ha quindi introdotto la seconda parte della giornata, che si è svolta a Casale del Giglio. Qui Antonio Santarelli ha personalmente condotto per oltre due ore il gruppo alla scoperta della sua azienda, dai vitigni alle varie fasi della vinificazione. Santarelli ha portato avanti un enorme lavoro di selezione per individuare i vitigni italici e internazionali più idonei al microclima aziendale. Inoltre ha curato alcuni vitigni autoctoni del Lazio, riscoperti in zone limitrofe all’azienda, come la Biancolella di Ponza e il Bellone di Anzio. Il successivo momento del rinfresco è stato occasione per intessere e consolidare rapporti per le future attività dell’Ecomuseo.

Fotografie di Vittoria Lattuille, Monia Signore, Antonio Saccoccio

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