“I paesaggi dell’olio e dell’olivo nella Bioregione Pontina”, documentario ideato e realizzato dall’Ecomuseo dell’Agro Pontino in collaborazione con la CAPOL e il CERSITES Università Sapienza di Roma. Regia: Christian Antonilli Coordinamento scientifico: Antonio Saccoccio Nel documentario interventi di Luigi Centauri, Francesco Tetro, Alberto Bono, Paola Ghione, Mauro Morbidelli, Padre Andrea Dante Rossi, Alberto Budoni, Flaminio Muraglia, Ernesto Migliori.
Documentario realizzato nell’ambito dell’Avviso pubblico finalizzato all’assegnazione di contributi a favore dei servizi culturali inseriti nelle organizzazioni regionali O.B.R., O.M.R. e O.A.R. per l’anno 2023 per attività e ammodernamento – Determinazione G12163 del 15.09.2023 Regione Lazio.
Sabato 7 settembre, alle 10.30, a Sonnino, nell’ambito del ℙℝ𝕀𝕄𝕆 𝔽𝔼𝕊𝕋𝕀𝕍𝔸𝕃 𝔻𝔼𝕃𝕃’ 𝕆𝕃𝕀𝕍𝔸 𝕀𝕋ℝ𝔸ℕ𝔸, presentazione in anteprima assoluta del documentario “I paesaggi dell’olio e dell’olivo”, ideato e realizzato dall’Ecomuseo dell’Agro Pontino in collaborazione con la CAPOL e il CERSITES Università Sapienza di Roma e diretto da Christian Antonilli. Intervengono: Luigi Centauri, Alberto Budoni, Antonio Saccoccio, Alberto Bono. Nel documentario interventi di Luigi Centauri, Francesco Tetro, Alberto Bono, Paola Ghione, Mauro Morbidelli, Padre Andrea Dante Rossi, Alberto Budoni, Flaminio Muraglia, Ernesto Migliori. L’evento si terrà nella sala convegni del Convento di San Francesco. Con il contributo di Regione Lazio e ARSIAL e con il Patrocinio del Comune Di Sonnino. Il documentario è realizzato nell’ambito dell’Avviso pubblico finalizzato all’assegnazione di contributi a favore dei servizi culturali inseriti nelle organizzazioni regionali O.B.R., O.M.R. e O.A.R. per l’anno 2023 per attività e ammodernamento – Determinazione G12163 del 15.09.2023.
Nel corso del convegno “Il cibo nella terra del mito” (Sezze, 26 febbraio 2023, dalle ore 10) il coordinatore tecnico-scientifico dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino Antonio Saccoccio presenterà la relazione “L’ecomuseo come strumento di sviluppo locale”, con particolare riferimento alla cultura dell’ulivo e al suo paesaggio.
Alcuni momenti della Sesta Giornata di Studi sulla Triplice Cinta, tenutasi a Sonnino (14 agosto 2022). Relazioni di Giuseppe Lattanzi, Vito Lattanzi, Marisa Uberti, Sabrina Centonze, Giovanni Barella.
Fotografie di Vittoria Lattuille, Angelo Valerio, Eros Ciotti, Antonio Saccoccio.
Giuseppe Lattanzi (Direttore Scientifico Museo delle Terre di Confine, referente scientifico dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino) La classificazione urbanistica del Centro Storico medievale di Sonnino Abstract – Il ben conservato centro storico di Sonnino si presenta con una pianta particolarmente interessante per gli studi di urbanistica medievale. Il suo schema radiocentrico rappresenta la grande novità urbanistica operata proprio nel Medio Evo. La sua origine è orientale? Oppure è frutto della nuova struttura sociale prodotta dal fenomeno dell’incastellamento? In ogni caso la presenza di questi due elementi in rapida successione può aiutare a capire la grande particolarità sonninese.
Vito Lattanzi (Antropologo e Fondatore Museo delle Terre di Confine) Il valore culturale del gioco e le Terre di Confine Abstract – Il rapporto tra gioco e la complessità culturale riscontrata nel comprensorio delle Terre di Confine fanno della triplice cinta un grafito particolarmente interessante per la comprensione dei rapporti sociali nel procedere della storia.
Marisa Uberti (Centro Studi Triplice Cinta – CSTC) Gli obiettivi del CSTC nell’ambito dell’analisi statistica quantitativa (censimento internazionale) e qualitativa fin qui condotta, con particolare riferimento alla regione Lazio. Abstract – La relazione presenta gli obiettivi del CSTC nell’ambito dell’analisi statistica quantitativa (censimento internazionale) e qualitativa fin qui condotta, con particolare riferimento alla regione Lazio, che si qualifica al primo posto in Italia per numero di esemplari documentati (32% del totale nazionale), principalmente diffusi nelle province di Latina e Frosinone. Nei borghi medievali arroccati su rilievi collinari si assiste ad una elevata concentrazione di tavolieri da gioco, nella fattispecie Triplici Cinte (alias filetti o tavole-mulino), la cui datazione non è da liquidare superficialmente ma va contestualizzata per capire il valore sociale e aggregante del soggetto perlomeno fino alla metà del secolo scorso per poi, come altrove, entrare gradualmente nel dimenticatoio. A Sonnino la massiccia presenza di tali schemi sparsi un po’ ovunque nel centro storico deve incuriosire e stimolare la ricerca di risposte, verosimilmente situate negli usi e nei costumi della tradizione locale, aprendo al contempo un interessante confronto con paesi urbanisticamente simili situati nell’Italia Settentrionale. Oltre all’aspetto ricreativo, tuttavia, il censimento mondiale dimostra che una piccola ma significativa casistica non è ludica, poiché esistono esemplari incontrovertibilmente impossibili come schemi da gioco e che rispettano alcuni precisi parametri. In base alla ventennale analisi qualitativa condotta, è stato possibile individuare quattro grandi gruppi alternativi al gioco, discussi in questa sede. Non si tratta di una valenza simbolica univoca e i casi illustrati permetteranno facilmente di capire perché. La corretta metodologia di ricerca che coniuga ricerca sul campo, confronti multidisciplinari e aggiornamenti dalla letteratura internazionale, apre le porte a un mondo affascinante rimasto inesplorato per secoli.
Sabrina Centonze (redattrice rivista Mathera) Tabulae lusoriae graffite: le acquisizioni lucane in ambito rupestre e subdivale Abstract – L’intervento riguarda i graffiti acquisiti negli ultimi anni in Basilicata, con particolare riferimento ai siti rupestri e subdivali del territorio di Matera. La relazione finale verterà sui dati emersi analizzando una lastra lapidea riscoperta al Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola, che presenta un campionario di tabulae, simboli e parti figurate di grande interesse storico, che hanno permesso di collegarla a un blocco di calcarenite erratico, ancora parzialmente affrescato, proveniente da una chiesa rupestre della zona.
Giovanni Barrella (Centro Studi Triplice Cinta, Società Speleologica Italiana, Gruppo di Ricerche Archeologiche di Luino) La presenza della Triplice Cinta nel territorio della Daunia Abstract – La relazione prende in considerazione la presenza della Triplice Cinta nel territorio della Daunia, che corrisponde all’incirca all’attuale Capitanata e provincia di Foggia. I luoghi in cui tale simbolo è presente possiedono un forte legame con il sacro e a tal proposito si cerca di proporre una possibile interpretazione, contestualizzando lo stesso simbolo da un punto di vista sia spaziale che temporale. Inoltre, la Triplice Cinta in Daunia verrà messa in rapporto con altri simboli di cui il territorio è estremamente ricco; simboli lasciati da pellegrini diretti alla Sacra Spelonca del Gargano, eremiti, viandanti, monaci, cavalieri, sovrani. Il fascino di tale territorio si mescola con il fascino di simboli che attraversano i secoli e si caricano di valenze tra sacro e profano. Un vero e proprio viaggio iniziatico dell’uomo con i suoi sentieri e i suoi archetipi.
A guardalla da ‘ncima la Madonna, t’è la forma de ‘nna scolamaccarùne arevotata, co glié vicolétte rípede co tante cemase1 e le case colle fenestrélle strette strette, come vócche raperte, pittate una deversa dall’ètra: turchine, rósce, azzurre e gialle. Ió paese è ‘ncastrato a ‘nno scenario aspro che gode quase l’ombra deglio monte delle Fate, co ‘nno mucchio de case, una che aregge l’ètra, comm’a ‘nno meracolo, quase tenissero paura de scivolà. E Tu San Marco méio, protiggeio bóno sto paese, non gn’jabbandonà. perché, se Tu te ne scurde, po’ ì a fenì pebballe2 alle Piève.
1 Cemàsa (s.f.): spazio esterno della casa antistante alla porta d’ingresso, sorretto con scala esterna. 2 Pebballe (avv.): laggiù, dalla parte di sotto.
Ottimi l’interesse e lo spirito comunitario durante la presentazione pubblica del progetto ecomuseale “C’è In-Pronta”, in risposta al bando per le “Comunità Educanti”, gestito dall’impresa sociale “Con i Bambini” e rivolto a tutti gli enti del terzo settore.
Sono intervenuti: la Prof.ssa Dolores Fernandez per l’Università Sapienza di Roma, che ha coordinato l’intero progetto; il Sindaco di Sonnino, Luciano de Angelis; il Direttore del CAF in Europrogettazione dell’Università “Sapienza” di Roma, Prof.ssa. Paola Campana; Beatrice De Paolis, Maria Giulia Di Lizia, Marina Nanni, Andrea Borsato, Andrea Di Matteo e Massimiliano Marcuccio, studenti protagonisti del percorso di apprendimento; il Presidente dell’Associazione ONDA, Angelo Valerio; il Museo Terre di Confine; Associazione Brigante Antonio Gasbarrone; Associazione Turistica Pro Loco di Sonnino; Istituto Comprensivo Statale Leonardo Da Vinci; Global & Local Srl; Il Seme della Gentilezza; Libera Università della Terra e dei Popoli APS; Associazione Sportiva Dilettantistica Città di Sonnino; Tunuè Srl; Concerto Bandistico V. Bellini Città di Sonnino; Associazione culturale Crescere con Gioia.