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Premio Nazionale Poesia Dialettale Città di Sermoneta (12-14 dicembre 2025)

L’Unitre Sermoneta (Università delle tre età) “Marguerite Chapin Caetani” e il Comune di Sermoneta, d’intesa con la fondazione Roffredo Caetani di Sermoneta, con il patrocinio richiesto al Ministero della Cultura (MIC), alla Regione Lazio, alla Provincia di Latina e all’Unesco, e in collaborazione con L’Archeoclub di Sermoneta, la Pro Loco Sermoneta APS, l’Ecomuseo dell’Agro Pontino, l’Associazione Festeggiamenti Centro Storico Sermoneta, la Compagnia Teatrale Dritto & Rovescio e l’Associazione Sbandieratori Ducato Caetani di Sermoneta hanno indetto il I Premio Nazionale di Poesia Dialettale “Città di Sermoneta” 2025.

Regolamento

Il Premio si articola in tre Sezioni:

  • Sezione A: Silloge poetica inedita in uno dei Dialetti d’Italia, con traduzione in italiano e indicazione del dialetto di provenienza;
  • Sezione B: Poesia singola inedita in uno dei Dialetti d’Italia, con traduzione in italiano e indicazione del dialetto di provenienza;
  • Sezione C (Sezione giovani): poesia singola inedita in uno dei Dialetti d’Italia, con traduzione in italiano e indicazione del dialetto di provenienza, riservata ai ragazzi dagli 8 ai 18 anni, previa liberatoria dei genitori.

Le opere ammesse al premio dovranno essere inedite.

Per inedita s’intende un’opera mai pubblicata, né in versione cartacea né in e-book, attraverso Casa Editrice, portale di Autopubblicazione o in proprio, ovvero mai inserita in una pubblicazione con attribuzione di codice Isbn. Saranno invece valide le opere semplicemente condivise dall’Autore su siti web, blog, social network e affini.

Al premio sono ammessi a partecipare autori maggiorenni (ad eccezione della sezione C, appositamente dedicata ai minori) e di qualsiasi nazionalità.

Il contenuto delle opere in concorso non dovrà ledere in nessun modo il buon gusto e i comuni valori etici, culturali e religiosi, non dovrà contenere elementi razzisti, offensivi, denigratori, pornografici, blasfemi o d’incitamento all’odio e che incitino alla violenza di ciascun tipo o fungano da proclami e/o manifesti ideologici e politici, pena l’esclusione dal Premio.

Le opere pervenute non saranno restituite.

Con la partecipazione al Premio l’Autore garantisce che l’opera presentata è frutto della sua creatività personale e che rispetta tutti i requisiti del regolamento del Bando. In caso contrario l’opera sarà esclusa dal Concorso.

Con la partecipazione al Premio l’autore concede autorizzazione al trattamento dei propri dati personali, solo per le finalità previste dal Premio e in linea con quanto stabilito dal D.Lgs. 196/93 e successive modifiche, in ottemperanza al GDPR regolamento U.E.

La partecipazione al Premio implica la totale accettazione del regolamento e la mancata osservanza comporterà l’immediata esclusione del trasgressore.

Gli autori, per il fatto stesso di partecipare al concorso, cedono il diritto di pubblicare, in toto o in parte, le proprie opere sulle pagine Facebook degli Enti e delle associazioni promotrici e in una eventuale antologia o raccolta in formato digitale o cartaceo senza

aver nulla a pretendere come diritto d’autore. I diritti, ad eccezione dei casi suddetti, rimangono comunque di esclusiva proprietà dei singoli Autori.

I promotori del Premio si riservano la facoltà di realizzare e proporre, previo un minimo contributo da parte dei poeti partecipanti, una breve antologia delle opere vincitrici e di quelle segnalate dalla commissione; in questa antologia, sempre previo un minimo contributo da parte dei poeti, possono essere pubblicate anche le poesie che hanno partecipato al Premio, seppur non selezionate tra le vincitrici e le finaliste.

La Segreteria del Premio si riserva la facoltà di modificare il presente regolamento, ove si verificasse la necessità di farlo.

I requisiti richiesti per la partecipazione al Premio sono i seguenti:

Sezione A: silloge poetica inedita, riservata ai maggiorenni, scritta in uno dei dialetti d’Italia, con numero di poesie compreso tra 20 e 25, con traduzione in italiano e indicazione del dialetto di provenienza, con un massimo di 40 versi per poesia (titolo non compreso), pena l’esclusione dell’opera. Il conteggio dei versi non terrà conto della traduzione in italiano; non ci sono vincoli tematici. Ogni Autore può partecipare con un massimo di due sillogi poetiche.

Sezione B: poesia singola inedita, riservata ai maggiorenni, scritta in uno dei Dialetti d’Italia, purché tradotta a margine in lingua italiana; deve essere obbligatoriamente riportato il dialetto di provenienza; ciascuna poesia non dovrà superare i 40 versi (titolo non compreso), pena l’esclusione dell’opera. Il conteggio dei versi non terrà conto della traduzione in italiano; non ci sono vincoli tematici. Ogni Autore può partecipare con un massimo di quattro poesie.

Sezione C: poesia singola inedita, scritta in uno dei Dialetti d’Italia, purché tradotta a margine in lingua italiana. La poesia dovrà obbligatoriamente essere scritta da ragazzi minorenni, di età compresa tra gli 8 e i 18 anni (i 18 anni non devono essere stati compiuti alla data di pubblicazione del bando), con liberatoria da parte dei genitori; deve essere obbligatoriamente riportato il dialetto di provenienza; ciascuna poesia non dovrà superare i 40 versi (titolo escluso), pena l’esclusione dell’opera. Il conteggio dei versi non terrà conto della traduzione in italiano; non ci sono vincoli tematici.

Ogni Autore può partecipare con un massimo di quattro poesie.

Gli oneri di iscrizione saranno:

  • di euro 20 per ciascun opera iscritta nella Sezione A (massimo 2 opere);
    • di euro 15 per ciascuna opera iscritta nella Sezione B (massimo 4 opere);
    • l’iscrizione alla Sezione C è gratuita (massimo 4 opere).

È consentita contemporaneamente la partecipazione sia alla Sezione A (massimo 2 opere) che alla Sezione B (massimo 4 opere), versando le relative quote (euro 20 per ciascuna opera della Sezione A, euro 15 per ciascuna opera della Sezione B) anche in un’unica soluzione.

Gli oneri di iscrizione devono essere versati con Bonifico bancario sull’IBAN intestato a Unitre Sermoneta – Università delle tre età :

IT74 E083 2774 1800 0000 0036 608

Specificare nella causale: Partecipazione (nome e cognome dell’Autore) a Premio Nazionale di Poesia Dialettale Città di Sermoneta I edizione” + la Sezione di appartenenza.

Le modalità di iscrizione sono le seguenti.

Le iscrizioni al Premio avvengono, per le tre Sezioni, esclusivamente con iscrizione on line sul seguente indirizzo di posta elettronica:

premio.poesia.sermoneta@unitresermoneta.it

Nell’oggetto della mail va scritto “Partecipazione (Nome e Cognome dell’Autore) a I Premio Nazionale di poesia dialettale “Città di Sermoneta – 2025 – Sezione di appartenenza”.

In allegato alla mail dovranno essere presenti: l’opera completa in formato Word (no PDF), l’apposito modulo d’iscrizione (per la Sezione C anche il modulo firmato con l’autorizzazione del genitore), riportati nelle ultime pagine del presente Bando, chiaramente compilati in stampatello in ogni loro parte e la copia del bonifico effettuato (tranne la Sezione C che è gratuita). Ogni opera pervenuta dovrà risultare totalmente anonima, senza alcun tipo di riferimento all’Autore e senza elementi diversi dal titolo,

dal testo, dall’eventuale dedica, del dialetto di provenienza e dalla traduzione in italiano. La presenza del nome dell’Autore in calce all’opera o di qualsiasi altro segno di riconoscimento comporterà l’esclusione dal Concorso.

Cerimonia di premiazione ed eventi collegati

Gli eventi finali del Concorso di poesia si terranno a Sermoneta, secondo il seguente calendario:

Venerdì 12 dicembre 2025 (ore 16)

Convegno pomeridiano a Palazzo Ada Caetani di Sermoneta, primo piano (Palazzo della cultura) sull’importanza dell’uso, del recupero e della conseguente valorizzazione dei dialetti della Penisola italiana nel Terzo Millennio. Saranno presenti docenti universitari, poeti dialettali di livello nazionale e locale, membri della Giuria e personalità artistiche e politiche.

Sabato 13 dicembre 2025

Declamazione libera dei poeti dialettali finalisti, premiati, ma anche di tutti i poeti dialettali interessati non premiati che hanno partecipato oppure che non hanno partecipato al Concorso (partecipazione libera previa comunicazione all’organizzazione attraverso i contatti riportati alla fine del presente bando), in modo di porre a confronto i vari dialetti italiani e di sottolineare gli aspetti comuni e la comune genesi dalla lingua latina, da cui discende, peraltro, anche l’italiano. Tale declamazione si svolgerà presso  la chiesa di San Michele Arcangelo a Sermoneta, in orario da definire.

Domenica 14 dicembre (ore 9.30)

La Cerimonia finale di premiazione del Concorso.

La Cerimonia si terrà presso la prestigiosa sede del Castello Caetani di Sermoneta (Sala del Cardinale) con orario d’inizio alle 9.30 circa. Gli Autori delle opere finaliste dovranno confermare quanto prima alla Segreteria del Premio, via mail, la loro partecipazione alla stessa cerimonia.

Si procederà con la lettura a ritroso della graduatoria finale sino alle prime tre posizioni

con consegna dei premi in denaro, coppe, targhe, pergamene, gadget e prodotti tipici della nostra zona. Lettura da parte dei primi tre classificati (o di loro delegati, attrici, attori) della poesia premiata con contemporanea proiezione su schermo della poesia stessa con traduzione in italiano.

Durante la premiazione sono previsti momenti musicali e scenette teatrali rigorosamente in dialetto.

Inoltre, è prevista una esibizione degli Sbandieratori “Ducato Caetani di Sermoneta” nella piazza d’armi antistante alla Sala del Cardinale (sede della Cerimonia di Premiazione).

A seguire: rinfresco offerto a tutti i presenti presso le sale adiacenti alla Sala del Cardinale.

A seguire: visita guidata gratuita, dopo il rinfresco, del magnifico Castello Caetani di Sermoneta, con le stanze di Lucrezia Borgia, la Sala del Cardinale, gli affreschi della scuola del Pinturicchio, le scuderie, le prigioni e le varie opere di fortificazione difensiva (torri, merlature, ponti levatoi, ecc.).

Naturalmente, tutti i poeti, gli scrittori (dialettali e no), gli accompagnatori o chiunque ami l’espressione dialettale è invitato, con ingresso gratuito, ai tre eventi del 12, 13 e 14 dicembre, avendo così la possibilità di visitare anche tutte le altre bellezze artistiche di Sermoneta e il meraviglioso Giardino di Ninfa, distante solo pochissimi chilometri.

Giuria

La Giuria che dovrà esaminare e valutare le opere in concorso, composta da personalità di spicco della letteratura italiana e dialettale (poeti, scrittori, docenti universitari, ecc.), è la seguente:

  1. Prof. Giulio Ferroni, critico letterario, storico della letteratura italiana, giornalista, saggista di fama internazionale;
  2. Prof. Rino Caputo (già professore ordinario di Letteratura italiana nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata” e che ha pubblicato saggi e volumi su Dante, Petrarca, Manzoni e il primo romanticismo italiano, su Pirandello, Pasolini e sulla critica letteraria italiana e nordamericana contemporanea);
  3. Dott. Dante Ceccarini (ideatore del Premio “Città di Sermoneta”, scrittore, poeta dialettale e in lingua, studioso di dialetti italiani e locali e membro di diverse giurie di

premi nazionali e internazionali in dialetto, co-fondatore e  Presidente dell’Archeoclub di Sermoneta);

  • Prof.ssa Anna Maria Fallongo (docente di lettere, esperta di dialetti, vicepresidente Unitre Sermoneta “Marguerite Chapin Caetani”);
  • Prof.ssa Maria Antonietta Garullo (docente in Letturatura italiana e Letteratura italiana per la didattica internazionale presso l’Università Digitale Pegaso e presso Universitas Mercatorum, docente di Lettere presso il Liceo Artistico Statale Michelangelo Buonarroti di Latina e responsabile di redazione della rivista “Dante. Rivista internazionale di studi”);
  • Stefano Baldinu (poeta dialettale e in lingua pluripremiato in premi nazionali ed internazionali e membro di numerose giurie di poesia dialettale e in lingua);
  • Giacomo Vit (poeta dialettale e in lingua pluripremiato in premi nazionali ed internazionali e membro di numerose giurie di poesia dialettale e in lingua).

Il Presidente generale ed onorario della Giuria sarà il Prof. Giulio Ferroni, con diritto di voto.

Per quanto riguarda le tre sezioni in concorso il Presidente della Sezione A sarà il Prof. Rino Caputo, e il Presidente delle sezioni B e C sarà il Dott. Dante Ceccarini.

Il giudizio della Giuria del Premio sarà insindacabile ed inappellabile.

Premi

Sarà proclamato un vincitore, un secondo ed un terzo classificato, con premi in denaro, ed una rosa di 20 finalisti per ogni Sezione, oltre ai pari merito. La Segreteria del Premio comunicherà, attraverso la pagina ufficiale del sito (unitresermoneta.it), le pagine social e attraverso l’invio di mail a tutti partecipanti (anche ai non premiati), i nominativi dei finalisti, senza specificare la classifica esatta, che verrà svelata solo al momento della cerimonia di premiazione solenne.

I finalisti saranno avvertiti in tempo utile, in modo da essere presenti alla cerimonia di premiazione stessa.

I premi saranno in denaro per i primi 3 classificati di ogni Sezione, in aggiunta a coppe, targhe e pergamene.

I premi in denaro dovranno essere ritirati personalmente.

Sezione A:

Primo premio 1000 euro Secondo premio 400 euro Terzo premio 200 euro

Sezione B:

Primo premio 1000 euro Secondo premio 400 euro Terzo Premio 200 euro

Sezione C (ragazzi) Primo premio 500 euro Secondo premio 300 euro Terzo Premio 100 euro (in buono acquisto libri)

Finalisti (20 per sezione)

Targhe, pergamene, prodotti tipici, gadget, libri in dialetto e di storia locale.

Inoltre, sono previsti Premi Speciali della Giuria per le opere più meritevoli nei dialetti della provincia di Latina (un Premio Speciale per ognuna delle tre sezioni).

Contatti della Segreteria:

mail: premio.poesia.sermoneta@unitresermoneta.ittelefono: 3389680958 (dal lunedì al venerdì 19,30 – 21,00)

Jó Bambinéglio sfrattàto (poesia di Natale di Dante Ceccarini)

L’Ecomuseo dell’Agro Pontino augura Buon Natale a tutte e a tutti con questa significativa poesia in dialetto sermonetano di Dante Ceccarini, referente locale dell’antenna di Sermoneta (con Nestore Pietrosanti).

Ha sparìto!
Jó Bambinéglio ha sparìto!
Orammài è da tànti anni che aglio pòsto séo,
‘ngìma alla magnatóia, ce stà ‘nó panettóne.
La grótta schiòppa de toróni e pandòri,
lasàgne e tiramisù
‘nvéce che de pàglia càlla e mòrbito fièno,
de abbàcchi e capretti,
sarmóni e ‘nzalàte de màre
‘nvéce che pastóri co’ gl’ócchi sbrelluccicànti
e ùmile ggènde a vócca rapèrta,
de fòlla ‘mbazzìta cólla mascherìna
(che rabbèla mùcco e ànema)
‘nvéce che silènzio e meditazzióne.
Impèra, ssà, frìddo e ‘ndifferènza
‘nvéce che calóre umàno e umàna pietà.
Jó bbòve e j’asinéglio se la so’ ccòta
e se ne so’ ìti londàno
a pàsce ‘ngìma a tère ppiù gràte
e tórno tórno alla magnatóia ce stào
forèste de àrberi de plàstica,
cómme de plàstica so’ gl’augùri che se scàmbieno.
Bangomàtte e carte de crédito
hào préso jó pósto dégli Re Màggi.
Aglio pòsto della stélla comèta
vèo proiettàti i fìrmi de Natàle,
i sàcri cinepanettùni,
ca sùlo a guardàlli te fào venì la diabbète.
Ce stà de tùtto,
tùtto chéllo che ‘na perzóna desìdera,
ma pròpio ‘na perzóna mànga:
mànga jó Bambinéglio!
‘Nze scèrne ppiù jó Bambinéglio
amméso a tùtto chésso: ha stàto cacciàto
dalla magnatóia e dalla grótta.
Ma
jó témbo è ‘nó mammòccio che dòrme,
jó témbo è ‘nó mammòccio che rìde,
jó témbo è ‘nó mammòccio che sàrva,
e jó Bambinéglio va cerchènno ‘n’atra magnatóia
péll’anno pròssimo, sperènno
de non èsse cacciàto de nòvo.

Dante Ceccarini 24 dicembre 2018-24 dicembre 2021

Il Bambinello sfrattato
E’ sparito!
Il Bambinello è sparito!
Ormai è da tanti anni che al posto suo,
sulla mangiatoia, c’è un panettone.
La grotta scoppia di torroni e pandori,
lasagne e tiramisù
invece che di paglia calda e morbido fieno,
di abbacchi e capretti,
salmoni e insalate di mare
invece che pastori con gli occhi luccicanti
e umile gente a bocca aperta,
di folla impazzita con la mascherina
(che nasconde faccia e anima)
che corre corre corre e compra compra compra
invece che silenzio e meditazione.
Impera, qui, freddo ed indifferenza
invece che calore umano e umana pietà.
Il bue e l’asinello sono scappati
e sono andati lontano
a pascolare su terre più grate
e tutto intorno alla mangiatoia
foreste di alberi di plastica,
come di plastica sono gli auguri che si scambiano.
Bancomat e carte di credito
hanno preso il posto dei Re Magi.
Al posto della stella cometa
vengono proiettati i film di Natale,
i sacri cinepanettoni,
che solo a guardarli ti fanno venire il diabete.
C’è di tutto,
tutto quello che una persona desidera,
ma proprio una persona manca:
manca il Bambinello.
Non si vede più il Bambinello
in mezzo a tutto questo: è stato cacciato
dalla mangiatoia e dalla grotta.
Ma
il tempo è un bambino che dorme,
il tempo è un bambino che ride,
il tempo è un bambino che salva
e il Bambinello va cercando un’altra mangiatoia
per l’anno prossimo, sperando
di non essere cacciato nuovamente.

Dante Ceccarini 24 dicembre 2018-24 dicembre 2021

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Ancora sul “Piccolo trattato” di Dante Ceccarini

Presentato al Museo della Terra Pontina il “Piccolo trattato di pediatria poetica” di Ceccarini

Sabato 4 dicembre è stato presentato presso il Museo della Terra Pontina di Latina, centro di interpretazione dell’Ecomuseo, il volume “Piccolo trattato di pediatria poetica” di Dante Ceccarini. Con l’autore sono intervenuti Manuela Francesconi (direttrice del Museo della Terra Pontina), Antonio Saccoccio (coordinatore tecnico-scientifico dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino) e Mauro Nasi (editore Sintagma). La presentazione, a cura dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino e del Museo della Terra Pontina, con la collaborazione della Libera Università della Terra e dei Popoli, dell’Associazione Don Vincenzo Onorati e delle edizioni Sintagma è durata poco meno di due ore ed è stata accompagnata da alcune letture interpretate dall’attrice Amalia Avvisati e due intermezzi musicali del chitarrista Reginaldo Falconi. Ceccarini, Nasi e Saccoccio hanno dedicato particolare attenzione ai temi dell’infanzia, della spontaneità creativa e dell’oralità. Ecco qualche fotografia della mattinata.

“Piccolo trattato di pediatria poetica” di Dante Ceccarini (Latina, 4 dicembre)

Sabato 4 dicembre, alle ore 11, sarà presentato presso il Museo della Terra Pontina di Latina il volume “Piccolo trattato di pediatria poetica” di Dante Ceccarini (Sintagma edizioni). Interverranno, insieme all’autore, Manuela Francesconi (direttrice del Museo della Terra Pontina), Antonio Saccoccio (coordinatore tecnico-scientifico dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino) e Mauro Nasi (editore Sintagma). Accompagneranno la presentazione alcune letture interpretate dall’attrice Amalia Avvisati e intermezzi musicali del chitarrista Reginaldo Falconi.

Evento a cura dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino e del Museo della Terra Pontina, con la collaborazione della Libera Università della Terra e dei Popoli, dell’Associazione Don Vincenzo Onorati e delle edizioni Sintagma.

Coordinamento e gestione: Libera Università della Terra e dei Popoli.

Con il contributo della Regione Lazio, Direzione Cultura tramite il bando D.D. G05210. del 06/05/2021.

Dante Ceccarini e il suo “Piccolo trattato di pediatria poetica” a Bassiano

Qualche momento tratto dalla presentazione del “Piccolo trattato di pediatria poetica” di Dante Ceccarini, presso l’auditorium comunale di Bassiano (2 ottobre 2021). Sono intervenuti, oltre all’autore, Domenico Guidi (sindaco del comune di Bassiano), Giovanna Coluzzi (vicesindaco e assessore alla cultura di Bassiano), Mauro Nasi (editore Sintagma), Antonio Saccoccio, (dottore di ricerca in italianistica e coordinatore tecnico-scientifico dell’Ecomuseo dell’Agro Pontino), Reginaldo Falconi (chitarrista), Amalia Avvisati (attrice).

Giovanna Coluzzi, Antonio Saccoccio, Dante Ceccarini, Domenico Guidi (fotografia di Lucia Fusco).


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Presentazione di “Piccolo trattato di pediatria poetica” di Dante Ceccarini (2 ottobre 2021)

Sonnino (poesia di Dante Bono)

A guardalla
da ‘ncima la Madonna,
t’è la forma
de ‘nna scolamaccarùne
arevotata,
co glié vicolétte rípede
co tante cemase1
e le case colle fenestrélle
strette strette,
come vócche raperte,
pittate
una deversa dall’ètra:
turchine, rósce,
azzurre e gialle.
Ió paese è ‘ncastrato
a ‘nno scenario aspro
che gode quase l’ombra
deglio monte delle Fate,
co ‘nno mucchio de case,
una che aregge l’ètra,
comm’a ‘nno meracolo,
quase tenissero paura
de scivolà.
E Tu San Marco méio,
protiggeio bóno
sto paese,
non gn’jabbandonà.
perché, se Tu te ne scurde,
po’ ì a fenì
pebballe2 alle Piève.

1 Cemàsa (s.f.): spazio esterno della casa antistante alla porta d’ingresso, sorretto con scala esterna.
2 Pebballe (avv.): laggiù, dalla parte di sotto.

Conversazioni pontine: Dante Ceccarini

Dante Ceccarini è medico chirurgo e pediatra, ma anche poeta in dialetto sermonetano e autore di importanti studi sul dialetto locale. Interessati da quest’ultima attività, intraprendiamo con lui una conversazione.

(Antonio Saccoccio) Buongiorno Dott. Ceccarini, lei è un medico, ma da decenni è attivissimo in ambito culturale. È noto soprattutto per le sue poesie in dialetto sermonetano, anche se ne ha composte anche in lingua italiana. Da dove nasce la sua passione per la poesia dialettale?

(Dante Ceccarini) Buongiorno. Io sono nato a Sermoneta ed ho vissuto nel paese lepino buona parte della mia vita. Quindi, sin dalla nascita, sono stato immerso in questa “lingua del cuore” che è il dialetto, sia in ambito familiare che nell’ambito degli amici, dei vicini di casa e dei conoscenti. Sono stato sempre affascinato dalla bellezza e dalla concisione della parola dialettale e dagli innumerevoli modi di dire dialettali che servono, come “utensili glottici”, per esprimere sensazioni, stati d’animo, situazioni di vita, ecc.
L’occasione ultima che mi ha spinto, poi, a scrivere libri in dialetto è stato il reperimento di un piccolo glossario di termini sermonetani, scritto da un signore che ora non c’è più (Candido Stivali): da lì sono partiti i miei dizionari e gli altri libri in dialetto.

(A.S.) Lei ha ideato anche un concorso di poesie in dialetto rivolto a bambini sermonetani. Ci racconta quest’altra esperienza?

(D.C.) Io sono convinto che, per tutelare, valorizzare e difendere il dialetto, bisogna rivolgersi alle nuove generazioni, facendo conoscere loro i termini dialettali direttamente dalle persone più anziane. Riscoprire, cioè, antichi termini dialettali in un’opera che ho chiamato di “archeologia dialettale”. Naturalmente affiancando il dialetto alla lingua italiana, senza avere la pretesa di sostituirla, anzi cercando di scoprire le influenze reciproche tra lingua nazionale e lingua locale. Per far ciò bisogna rivolgersi ai bambini e ai ragazzi. Quindi nel 2010 ebbi l’idea di fare un Concorso di poesie in dialetto sermonetano, dal titolo “Sermonet’amo”, rivolto proprio ai bambini e ai ragazzi delle scuole del territorio di Sermoneta (la IV e V elementare, e le 3 classi della scuola media). In ciò sono stato supportato dalla mia Associazione culturale, l’Archeoclub di Sermoneta (di cui ero Presidente in quel periodo), da una serie di altre Associazioni del Territorio, dal Comune di Sermoneta e, naturalmente, dal plesso scolastico “Donna Lelia Caetani” di Sermoneta. I bambini e i ragazzi preparavano per tempo le loro poesie in dialetto, naturalmente aiutati dai genitori, nonni, zii, conoscenti, ecc., e alla fine dell’anno scolastico veniva organizzata una bella cerimonia di premiazione all’interno della scuola (il primo anno all’interno del castello Caetani). I premi consistevano (e consistono) in buoni acquisto libri e materiale scolastico, sia per il singolo studente che per la classe. Dal 2010 abbiamo organizzato 8 edizioni del Sermonet’amo, e i ragazzi hanno scritto, in questi anni, più di 1000 poesie in dialetto. Nel 2020 si sarebbe dovuta tenere la nona edizione, ma, a causa della pandemia, è stata rinviata: speriamo di tenerla nel 2021. Alcuni ragazzi sono stati premiati anche in ambito regionale.

(A.S.) Non solo creatività, ma anche studio e ricerca. Lei ha scritto dizionari sermonetano-italiano e italiano-sermonetano.

(D.C.) Ho scritto nel 2010 il Primo Dizionario Sermonetano-Italiano e qualche anno dopo il Secondo Dizionario Sermonetano-italiano ed il Primo Dizionario Italiano-Sermonetano. In questi 3 Dizionari sono riportate migliaia di parole dialettali, ma il mio lavoro di studio e ricerca non è finito lì. Giornalmente, aggiorno i vari dizionari con altri termini dialettali (e relative traduzioni), intervistando le persone più anziane di Sermoneta, ma anche le persone di altre età. Ciò perché il dialetto, come tutte le lingue, muta nel tempo, si arricchisce di nuovi termini ed altri ne perde. Perciò il dialetto sermonetano degli anni ‘20, ‘30 è diverso da quello del dopoguerra, da quello degli anni ‘70 e ‘80 e da quello di oggi. Da ciò nasce la necessità di intervistare e di apprendere da persone di diverse fasce di età, anche dai giovani. Come dicevo, aggiorno continuamente i vari Dizionari, nei files del mio computer, e sono arrivato a contare circa 20000 termini dialettali. Inoltre ho scritto anche un libro sui Proverbi, modi di dire, filastrocche, maledizioni sermonetane, messe a confronto con analoghe espressioni dei paesi dei monti Lepini, del Lazio e con agganci anche in ambito nazionale. Anche in quest’ultimo caso, aggiorno continuamente i files del computer con nuovi proverbi, modi di dire ecc.

(A.S.) Spesso voi poeti dialettali date vita a eventi collettivi, in cui recitate i vostri componimenti. Ne nascono momenti di grande condivisione per la comunità lepina e pontina.

(D.C.)  Sì, è così. C’è un grande fiorire di poesia dialettale sui monti lepini e ci sono molti studiosi di dialetto che, pur mantenendo la passione dello studio del proprio dialetto, hanno “virato”, come me, verso la poesia dialettale e in lingua italiana. Prima della pandemia c’era un susseguirsi di incontri poetici, maratone dialettali, concorsi di poesia dialettale, ecc. in tutti i paesi dei monti lepini (da Cori a Sezze, da Bassiano a Norma, da Sermoneta a Maenza, ecc.). Con la pandemia gli eventi in presenza naturalmente si sono molto affievoliti ed arrestati, ma stiamo facendo degli incontri poetici su vari blog, pagine facebook ed altro. Speriamo di riprendere a pandemia finita.

(A.S.) Ultimamente si è dedicato anche alla poesia italiana. Quali differenze nel comporre versi in dialetto e nella lingua di Dante e Petrarca?

(D.C.)  Sono già 6-7 anni che scrivo anche poesie in italiano. Ma contemporaneamente anche in dialetto. Certe volte le scrivo prima in italiano e le traduco in sermonetano, altre volte le poesie nascono direttamente in sermonetano e poi le traduco. La differenza tra lo scrivere in italiano e lo scrivere in dialetto è difficile da spiegarsi. Il dialetto mi dà una connotazione ed una emozione più intima (o intimista), specialmente riguardo ad alcuni temi, come l’amore, il ricordo, la nostalgia (o dolore del ritorno, in questo caso inteso come dolore del ricordo). L’italiano mi dà una dimensione più ampia, più universale ed una possibilità di espressione (nel senso della varietà di termini e significati più ampia e più profonda). Con il dialetto posso usare circa 20000 lemmi, con l’italiano qualche centinaio di migliaia. In breve, il significato è il medesimo (o quasi), mentre quello che varia è il significante.

(A.S.) La sua professione di medico e pediatra esercita un’influenza sulla sua attività poetica?

(D.C.) Senz’altro la mia professione di medico e pediatra è importantissima, direi essenziale, per la mia attività poetica. Con il contatto quotidiano con i bambini che curo (e per contatto intendo non solo l’atto medico, ma anche il parlare, lo scherzare, l’immedesimarmi nel bambino che ho di fronte) ho una ispirazione continua dal punto di vista poetico. L’essere bambino è di per sé una forma di poetica. Inoltre l’essere medico, e quindi parlare con i genitori, i nonni, i parenti, mi aiuta molto nello scoprire parole dialettali, espressioni, modi di dire, proverbi ecc. Per cui, con alcuni di questi parenti, mi esprimo (e ci esprimiamo) solo in dialetto.

(A.S.) Lei è prima di tutto un sermonetano. Ha idee da proporre per il presente e il futuro di Sermoneta o più in generale dellAgro Pontino e dei Monti Lepini?

(D.C.) Ho un’idea (e una speranza) fondamentalmente. A pandemia finita, organizzare un grande evento, un Concorso Internazionale di Poesia a Sermoneta, con l’aiuto del Comune di Sermoneta e della Fondazione Caetani. Un concorso formato da tante sezioni (poesia in italiano, poesia in dialetto, poesia giovani, videopoesia, sillogi e libri, ecc.). Ma il Concorso, con una Giuria qualificata, può estendersi anche a tutti i monti Lepini e non solo Sermoneta, con la collaborazione e l’unità dialettale di tutto il territorio. Speranza vana, utopia? Non so, vedremo. Lo scopriremo solo vivendo.

(A.S.) La ringraziamo per la sua disponibilità e speriamo di poter collaborare ancora per trasformare questa sua speranza in realtà.

Dante Ceccarini con Osvaldo Bevilacqua durante le riprese della trasmissione “Sereno Variabile” (Rai Due)

* I libri di Dante Ceccarini sono reperibili presso la Libreria Candileno Punto Einaudi al Sermoneta Shopping Center oppure presso La Mia Libreria in piazza della Libertà 35/37, a Latina.