Tommaso Conti, sindaco di Cori dal 2007 al 2017, ha sempre manifestato un grande attaccamento e un legame profondo con il suo paese e la sua comunità. Lo ricordiamo in un intervento appassionato e appassionante durante una passeggiata di scoperta nel 2017 a Cori (fotografie in basso).
Recentemente ci ha regalato una breve riflessione che mostra una capacità notevole di “sentire” la vita della comunità. Una sensibilità che gli permette di richiamare, giustamente e con grande consapevolezza, la sensibilità di Pier Paolo Pasolini. Riportiamo la riflessione di Tommaso Conti, davvero preziosa per avere una testimonianza dell’ottica in cui dovrebbe muoversi sempre un Ecomuseo. E riportiamo anche la fotografia che ha ispirato la riflessione dell’ex-sindaco di Cori.
«Ieri due amici di vecchia data, un uomo e una donna, tra gli ottanta e i novanta anni, in piedi su un bastone ma ancora dritti e dignitosi, si sono incontrati, amici di lavoro, di fatica, di comunione di sentimenti, di lotta, di sudore e di allegria e mentre ridevano tra la curiosità dei passanti, ho capito questi versi di Pasolini…
attratto da una vita proletaria
a te anteriore, è per me religione
la sua allegria, non la millenaria
sua lotta: la sua natura, non la sua
coscienza. È la forza originaria
dell’uomo, che nell’atto s’è perduta,
a darle l’ebbrezza e nostalgia,
una luce poetica: ed altro più
io non so dirne, che non sia
giusto ma non sincero, astratto
amore, non accorante simpatia…
Da Pier Paolo a voi, Cesarina e Sisto…».
Ringraziamo Tommaso Conti per la poesia. La sua e quella di Pasolini.
