Ci fermiamo a parlare un quarto d’ora con questo signore di 75-80 anni, mentre sta pescando, in uno dei canali presso Torre Astura, con il bilancino (o quadratello). Il bilancino viene infatti utilizzato per la pesca itinerante sulle sponde dei fiumi o dei canali. La pesca a bilancia molto probabilmente è un’evoluzione della pesca con il più piccolo bilancino, che presenta il lato di misura solitamente inferiore al metro e mezzo e con maglie piuttosto larghe.
Questo signore afferma di essere “fissato” per la pesca. Esce di casa ogni giorno e anche di notte per andare a pescare sui bordi dei canali con la bilancina. “Ma di notte c’è brutta gente in giro ed esco sempre meno”. Esco spesso perché “se resto a casa mi viene sempre appetito e non smetto mai di mangiare”. Ci racconta che è da una mezzora che non tira su nulla. Pesca abitualmente spigole (del peso di mezzo chilo e un chilo, ma a volte fino anche ai 4-5 chili), gobbi (persici sole), cefali. Una volta persino un rombo. Passa le ore così, calando e tirando su il bilancino, con estrema pazienza. Normalmente ributta nel canale i pesci piccoli, come ci mostra quando tira su la rete con due pesci di qualche centinaio di grammi. Uno dei due pesci è rimasto impigliato nella rete, si dibatte ma non riesce a riprendere la via dell’acqua. Allora il nostro pescatore tira su il bilancino, prende il pesce tra le mani, lo disimpiglia dalla rete, lo libera nel canale. Operazione che ripete decine di volte al giorno.