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Natale Prampolini ringrazia Mussolini per l’incarico della bonifica pontina (lettera)

PRAMPOLINI A MUSSOLINI

Consorzio della Bonifica di Piscinara
Roma, 24 Giugno 1927

Eccellenza,
Rinnovando a V.E. i sentimenti di gratitudine per la benevola accoglienza usatami, mi permetto di ripetere le richieste che ho avuto l’onore oggi di illustrare:
1) Necessità, da parte del Ministero dei Lavori Pubblici, di aumentare gli stanziamenti di bilancio per dar luogo alle concessioni dei successivi lotti di lavori.
2) Predisporre fin da ora la possibilità di sconto dei contributi governativi e provinciali man mano che si matureranno per il procedere dei lavori presso gli Istituti parastatali di Credito.
In questo modo la promessa fatta a V.E. di ultimare i lavori entro un quinquennio sarà mantenuta, e la bonificazione dell’Agro Pontino inclusa in questo Consorzio, sarà effettuata.
Con profondo ossequio della E. V. Devotissimo, Prampolini.
Al Cav. Benito Mussolini
Presidente Consiglio dei Ministri, Roma

(tratto dal volume Natale Prampolini e le bonifiche (1915-1950), a cura di Daniela De Angelis e Nicola Tirelli Prampolini, Emigli editore, 2017)

Presentazione del libro “Natale Prampolini e le bonifiche” presso il Museo della Terra Pontina

Venerdì 12.05.2017, alle ore 18,00, presso il Museo della Terra Pontina di Latina, si presenterà, a cura dell’arch. Francesco Tetro ed alla presenza degli autori, il libro NATALE PRAMPOLINI E LE BONIFICHE (1915-1950) di Daniela De Angelis e Nicola Tirelli Prampolini.
Si tratta di un’esaustiva raccolta di lettere d’archivio riguardanti la Bonifica dell’Agro Pontino, di Sibari, della Parmigiana-Moglia, della Grande Bonifica Ferrarese, dei Terreni Ferraresi, di Monte San Biagio-Fondi e dell’Albania.
Le lettere sono di Prampolini, Serpieri, Tassinari, Giuriati, Bianchi, Jandolo, Petrocchi ed altri, protagonista di una vicenda centrale nella storia d’Italia del XX secolo.
Il carteggio più ampio riguarda la Bonifica Pontina: dalle lettere si evince che il lavoro di Natale Prampolini fu difficile ed irto di difficoltà, che i finanziamenti diminuirono in modo disastroso dopo il 1932, che l’ingegnere reggiano ebbe vari problemi con ONC, con la Milizia Forestale, con le autorità di Littoria, Pontinia e Sabaudia. Dai documenti risalta poi il suo duro lavoro per far accettare il sistema consorziale in una parte d’Italia assai vicina, allora, al più profondo sud. Particolarmente significative sono poi le testimonianze degli anni della guerra, quando gli operai vennero richiamati in armi, cominciarono a mancare i materiali e Prampolini intuì che la zona rischiava di tornare allo stato ante-bonifica.
Del tutto inedite sono poi le carte che dimostrano che Prampolini accettò di occuparsi gratuitamente del vicino consorzio di Monte San Biagio-Fondi, che versava, alla fine degli anni Trenta, in pessime condizioni.
Il lavoro d’archivio sta dunque dissipando equivoci e veti, rivelando, ancora viva e parlante, una vicenda che ebbe come protagoniste delle forti personalità, disposte a collaborare con la dittatura ma non per questo asservite e docili, anzi, più che mai impegnate a far entrare il Paese nella Modernità.

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